Chat criptate, Cassazione: ”Utilizzabili come intercettazioni nei procedimenti italiani”

Per i giudici le conversazioni tra criminali di tutto il mondo, utilizzate legittimamente. A Roma usate nei maggiori processi di mafia.

Roma – Arriva un sostanziale via libera della Cassazione all’utilizzabilità delle chat criptate Sky-Ecc trasmesse da un Paese estero, la Francia, al nostro. Si potranno quindi utilizzare in procedimenti giudiziari, ma solo se trasferite come “intercettazioni” e non semplice documentazione. Per le Sezioni Unite della Cassazione, quindi le chat criptate non sono materiale documentale ma vere a proprie intercettazioni e come tali dovranno essere trattate: allo stato, quindi, le decine di indagini sul narcotraffico internazionale sembrano essere salve.

Inoltre, secondo la procura generale della Suprema Corte l’acquisizione delle chat per mezzo di ordine europeo di indagine non “ha determinato alcuna violazione della libertà e della segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione, né, più in generale, del diritto alla riservatezza ed alla vita privata dei cittadini, né, ancora, della direttiva relativa al trattamento dei dati personali e alla tutela della vita privata nel settore delle comunicazioni elettroniche”.

Le foto delle vittime portate nella boscaglia con la pistola alla testa, in attesa di conoscere il responso di un sanguinario boss albanese. Gli ordini impartiti dai vertici delle locali di ‘ndrangheta. Gli scambi di messaggi tra i capibastone siciliani. La droga, gli omicidi, i progetti. Tutte quelle informazioni che le procure di tutta Italia conoscono dopo aver messo le mani sulle chat contenute nei server “Sky Ecc” sono valide, e per questo utilizzabili. A dirlo è la Cassazione, le sezioni unite penali, dopo aver rigettato i ricorsi presentati dai legali di alcuni pregiudicati calabresi. Una pietra miliare, per le procure Antimafia.

Perché in quei server ci sono le conversazioni criptate di 170 mila criminali convinti di poter parlare liberamente. Tagliagola, broker, narcos, spezzapollici e picciotti vari. Ci sono i 5 mila utenti di Encrochat e i 5 mila di Sky Ecc. Milioni di conversazioni in oltre 70 mila device nel mondo. È come se gli investigatori avessero a disposizione migliaia di pentiti che parlano, che raccontano gli affari, i conti, inviano le foto. Sono state acquisite dopo una grande operazione dell’Interpol “da autorità giudiziarie belghe e olandesi” che ha messo le mani sulle chat, su due server, “uno collegato al web e l’altro di back-up”.

Sulle modalità con cui i francesi hanno decriptato i congegni informatici non ci sono molti dettagli. La Francia ha posto il segreto di Stato. Un dato che fa capire la rilevanza della questione. A Roma, grazie a quelle chat, è stata smascherata la mala albanese, i contatti con i militari marocchini, gli affari con i narcos ecuadoregni, i funzionari corrotti del porto di Gioia Tauro. E la droga, gli omicidi commissionati, i tentativi di uccidere due magistrati romani.

Nel documento della Cassazione dal quale ha avuto origine la questione si faceva riferimento all’applicazione di una misura di custodia cautelare da parte del Gip di Milano nei confronti di Bruno Iaria, accusato, si legge, “di avere fatto parte di un’associazione per delinquere, diretta da Bartolo Bruzzaniti, dedita al traffico illecito di sostanza stupefacente del tipo cocaina importata dall’estero, nonché per avere concorso nell’acquisto di ingenti quantitativi di cocaina, destinata in parte ad essere trasportata in Calabria”.

Bruno Iaria aveva presentato ricorso (poi accolto) dai giudici della Cassazione che hanno annullato l’ordinanza impugnata disponendo il rinvio al Tribunale di Milano. Per gli ermellini la questione era la  valutazione “della utilizzabilità in Italia della prova raccolta all’estero” e di “dichiarare, se nel caso, la inutilizzabilità degli elementi di conoscenza acquisiti, concernenti comunicazioni nella fase ‘dinamica’, in assenza di un preventivo provvedimento autorizzativo del giudice italiano”. Attraverso le chat criptate Bruzzaniti aveva scritto: “Io fronteggio i fronti milanesi perché mi spetta di diritto”.

E ancora prima, sempre con un Sky Ecc, aveva parlato di traffici di droga con il latitante Rocco Morabito; anche grazie alla collaborazione con Raffaele Imperiale, il ‘boss’ dei Van Gogh. Per comprendere l’importanza delle chat criptate bisogna tenere presente che le parole ‘Sky Ecc’ compaiono 874 volte nell’ordinanza di arresto del novembre 2022 per le quali ora Imperiale è sotto processo. I pm, grazie agli Sky Ecc sono riusciti a scoprire il metodo con cui la ‘Ndrangheta di San Luca pagava la droga ai colombiani: ossia riciclando, attraverso un’organizzazione criminale cinese, milioni di euro.

Per le sezioni unite inoltre, ai fini dell’emissione dell’ordine europeo di indagine per l’acquisizione delle chat, “non occorre la preventiva autorizzazione del giudice”. E ancora “l’autorità giurisdizionale dello Stato di emissione dell’ordine europeo di indagine deve verificare il rispetto dei diritti fondamentali, comprensivi del diritto di difesa e della garanzia di un equo processo”. Le chat potranno dunque essere utilizzate.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa