Polizia e Guardia di Finanza scoprono appuntamenti clandestini grazie ad annunci online. Denaro, medicinali e telefoni sequestrati.
Perugia – Il personale della Polizia di Stato e quello della Guardia di Finanza di Città di Castello hanno dato esecuzione a un ordine di perquisizione locale, personale e informatica emesso da questa Procura nei confronti del titolare di un centro massaggi, ubicato a Città di Castello, in seguito al quale si è proceduto al sequestro dei locali e alla denuncia di un cittadino cinese, classe 1970, per favoreggiamento della prostituzione.
L’indagine, condotta dal Commissariato di P.S. di Città di Castello e dalla locale Compagnia della Guardia di Finanza, sotto il coordinamento dell’Ufficio di Procura, ha preso avvio da una complessa attività info-investigativa che ha portato a specifici accertamenti, anche mediante osservazione e appostamenti, sui frequentatori di un immobile privo di riferimenti commerciali, risultato essere un centro massaggi olistici gestito da soggetti di nazionalità cinese, ritenuto luogo di favoreggiamento della prostituzione.
Le ricostruzioni investigative hanno evidenziato che le donne presenti all’interno della struttura, della stessa nazionalità del titolare, utilizzavano i locali e diverse utenze telefoniche intestate a un connazionale per organizzare appuntamenti con gli utenti del centro. Gli incontri, alcuni dei quali di natura sessuale, erano pubblicizzati online su appositi siti di incontri.
Gli approfondimenti successivi hanno permesso di accertare che i clienti potevano fissare appuntamenti contattando i numeri presenti sugli annunci online, concordando durata e prezzo delle prestazioni.
Durante la perquisizione, è stato rinvenuto materiale connesso all’attività di prostituzione, medicinali privi di tracciabilità, denaro contante per oltre 1.500 euro, telefoni cellulari contenenti le utenze pubblicizzate online, e documentazione con frasi in italiano tradotte, utilizzate dalle dipendenti per comunicare con i clienti.
Sul posto è intervenuto anche personale del Servizio Igiene e Sanità ASL Umbria 1, che ha richiesto la sospensione dell’attività per inidoneità dei locali all’esercizio di attività commerciali.
L’attività ha inoltre consentito di ricostruire il giro d’affari del centro e di identificare numerosi clienti, che, convocati dalle Forze di Polizia, hanno confermato di aver ricevuto anche prestazioni sessuali nei locali.
Le indagini hanno infine accertato che il titolare dell’attività illecita, non presente al momento della perquisizione, è intestatario di altri esercizi commerciali, tra cui uno in provincia di Siena, anch’esso sottoposto a perquisizione. Anche lì è emerso uno scenario simile.
L’attività investigativa, tuttora in corso, evidenzia la costante e proficua collaborazione tra le Forze di Polizia del territorio, fondamentale per il controllo delle attività commerciali e per il contrasto degli illeciti economici, attraverso un’azione coordinata e sinergica.