I cittadini in corteo dalla Casa dello Studente alle vie della città per omaggiare i 309 morti e i migliaia di feriti in quella notte del 2009.
L’Aquila – Anche quest’anno, da sedici anni, la notte appena trascorsa è stata la più lunga di sempre per tutti gli aquilani, quella che ha ricordato il devastante sisma del 2009 che alle 3.32 ha fatto tremare case e persone distruggendo la città ed i suoi borghi: 309 i morti, migliaia i feriti, 70 mila le persone sfollate. La tradizionale fiaccolata quest’anno con centinaia di partecipanti si è svolta in maniera ridotta come hanno voluto i famigliari delle vittime. Partenza nel 16/esimo anniversario dalla Casa dello Studente, dove sono morti sette studenti. Il corteo è proseguito per via XX settembre (qui l’omaggio della mamma greca al suo ragazzo morto, dopo sedici anni lei lo ha chiamato ancora a voce alta come a voler avere una risposta dal figlio a spezzare il silenzio nella via) per arrivare al Parco della Memoria. Qui sono stati deposti dei fiori sui nomi che compongono il memoriale, poi l’accensione del braciere affidata a Carlo Cruciani, carabiniere oggi in pensione in servizio alla centrale operativa dei carabinieri la notte del 2009.
Molti hanno ancora impressa la sua voce rassicurante che tentava di tenere accesa la speranza, di dare coraggio a chi chiedeva aiuto. Accanto a lui, per la lettura dei nomi delle vittime, Gabriella Corrado, nata il 6 aprile del 2009 qualche minuto dopo le 3.32. Un compleanno per la ragazza davvero speciale, non con
una torta o un brindisi per i suoi 16 anni ma tante fiaccole. La sua voce ha scandito i 309 nomi delle vittime del terremoto. Poco prima della scossa devastante sua madre aveva avvertito le altre precedenti ma in sala parto con accanto suo marito e i medici aspettava lei. Proprio in quel caos che è venuta alla luce Gabriella
dopo cinque minuti, la prima nata nel 2009. Sedici anni fa, poco dopo le tre di notte del 6 aprile, una scossa di magnitudo 6.3 provocò morte, distruzione e sgomento. L’Aquila, città colpita da questo evento sismico, ricorda ancora oggi la paura di quei momenti, le persone che non ci sono più, la sofferenza di tantissime famiglie. Furono più di 300 le vittime del terremoto.

“A loro va il nostro pensiero, – afferma Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana – all’intera comunità colpita dal sisma che distrusse gran parte della città e dei comuni vicini, la nostra vicinanza. Quella di un volontariato che fin dai primi momenti successivi al terremoto tese la mano alla popolazione, la strinse a sé in un abbraccio carico di solidarietà, comprensione, ascolto, Umanità. Volontarie e Volontari aquilani ed abruzzesi, anche loro scossi da quanto accaduto, per primi si rimboccarono le maniche e si impegnarono nella ricerca di sopravvissuti, nel supporto a chiunque avesse bisogno di aiuto, di sostegno, di una coperta. Davanti al dolore di quella tragedia, che i recenti accadimenti in Myanmar hanno ricordato, la Croce Rossa Italiana si unì a questi territori con un legame ancora oggi indissolubile. A quelle donne e a quegli uomini che, seppur colpiti anche loro dagli effetti devastanti del sisma, decisero di agire spinti dai nostri Princìpi a sostegno delle popolazioni coinvolte in quella tragedia, il mio più sincero ringraziamento”.
“Oggi onoriamo le 309 vite spezzate dal terremoto che ha colpito L’Aquila e l’Abruzzo nel 2009. Ricordiamo l’impegno di tutti coloro che, con straordinario spirito di solidarietà e abnegazione, hanno dato il massimo per affrontare l’emergenza e hanno contribuito alla rinascita dei territori colpiti”, ha scritto sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Rendiamo omaggio al popolo abruzzese, che ha sempre affrontato le sfide degli ultimi anni con forza e determinazione, senza mai tirarsi indietro di fronte alle difficoltà. Siete un esempio per tutta l’Italia – aggiunge la premier – 16 anni fa siamo stati feriti, però abbiamo saputo rialzarci e tornare più forti. L’Aquila a l’Abruzzo stanno rinascendo grazie ad un lavoro di squadra straordinario e di cui siamo tutti orgogliosi. Continueremo a lavorare con questo spirito, per completare la ricostruzione. L’Abruzzo è e rimarrà sempre nel cuore di ognuno di noi”, conclude.
Il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, sottolinea: ‘Sedici anni fa il terremoto dell’Aquila provocava macerie e lutti, suscitando dolore e solidarietà in tutta la Nazione: 309 morti, oltre 1.600 feriti, circa 80 mila sfollati. Ricorrenze come questa non servono solo a ricordare le vittime, ma devono richiamare in ciascuno di noi il dovere di promuovere una vera cultura della sicurezza e della prevenzione. Senza aspettare che siano sempre gli altri a doverlo fare per noi“. Sui social il presidente del Senato Ignazio La Russa ricorda quel 6 aprile 2009, quando “un devastante terremoto colpì L’Aquila e gran parte dell’Abruzzo, lasciando macerie e vite spezzate. Una ferita profonda nella nostra Nazione, una scia di dolore che ancora sentiamo. 309 furono le vittime, migliaia i feriti e gli sfollati. A sedici anni da quella notte, il ricordo è ancora vivo e il nostro pensiero va a chi in pochi minuti ha perso familiari, amici, a chi ha visto crollare la propria casa, la propria attività, le scuole, e con esse la propria quotidianità”.

“A 16 anni dal terremoto che ha devastato L’Aquila, il dolore per le vite spezzate è ancora presente nei nostri cuori. Mi stringo alle famiglie colpite e rivolgo una preghiera alle vittime. Un pensiero a tutta la comunità aquilana che ha affrontato con forza e dignità questo dramma”, scrive sui social il presidente della Camera Lorenzo Fontana. Anche il ministro per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa, Elisabetta Casellati, afferma che a sedici anni da quella notte, “il ricordo deve convivere con l’impegno: ricostruire non vuol dire solo restituire muri, ma anche fiducia, prospettiva. Sono ancora molte le sfide che abbiamo davanti, dal ripopolamento delle aree ricostruite alla riduzione degli ostacoli burocratici che ancora ostacolano la completa rinascita del territorio. Da Ministro per la Semplificazione normativa continuerò a lavorare per consentire decisioni e procedure più rapide, convinta che solo risultati concreti per i cittadini possano onorare la memoria e le difficoltà affrontate in questi anni dalle popolazioni colpite”.