CARONIA – SI SCAVA NEI BOSCHI. LA DONNA AVEVA BISOGNO DI MAGGIORE CONTROLLO

Indagini e ricerche a 360 gradi. Nulla di intentato da parte degli inquirenti. Qualora la donna, nelle condizioni psicologiche descritte, fosse stata tenuta sotto maggiore controllo forse la tragedia poteva essere evitata. Ma il condizionale è d'obbligo.

CaroniaForze dell’Ordine, volontari di Protezione Civile e vigili del Fuoco continuano a scavare nell’area delimitata dove è stato ritrovato il cadavere di Viviana Parisi, sui boschi del paese nebroideo. Si cerca il corpicino di Gioele nell’ipotesi che la madre possa averlo ucciso e poi seppellito in qualche anfratto della fitta boscaglia. Poi si è parlato anche di una presunta aggressione di mamma e figlio da parte di due grossi rottweiler, che sarebbero stati avvistati nei medesimi boschi vicino al traliccio dell’alta tensione. Il proprietario dei due molossoidi sarebbe stato interrogato dagli inquirenti ma nulla è trapelato in merito alle dichiarazioni del proprietario dei due animali. Del resto il corpo senza vita della dj piemontese presentava morsi di animale, specie su una gamba, ma bisognerà attendere l’esame di un calco dentario per stabilire se si tratta di morsi di cani o di cinghiali, tanto per fare l’ennesima congettura:

Si scava sotto il traliccio dell’alta tensione per cercare Gioele.

“…Probabilmente Viviana – dice un investigatore – dopo aver scavalcato il guardrail è stata sorpresa dai cani che avrebbero aggredito il bambino, che gridava per la paura. La donna ha provato a difendere il figlio ed è stata azzannata ad una gamba. Chissà…”.

Tutto può essere. Anche le fratture che presentava il cadavere potrebbero essere compatibili con un a caduta dall’alto ma anche con un corpo contundente che potrebbe aver colpito la donna ad opera di un soggetto terzo non identificato. Ed è un’altra ipotesi. Comunque stiano le cose, e non c’è bisogno di scomodare i criminologi, probabilmente Viviana Parisi aveva bisogno di maggiori controlli da parte della famiglia e degli specialisti se i suoi disturbi si erano acuiti durante il lock-down e subito dopo. Altro non fosse perchè mamma di un bimbo di 4 anni con cui trascorreva gran parte del suo tempo.

Viviana alla consolle.

Qualora le condizioni psicologiche fossero state davvero come quelle descritte dal marito della scomparsa e dai suoi parenti, e non abbiamo motivo di dubitarne, la donna doveva essere sottoposta ad attenta vigilanza. Appunto perché potenzialmente capace di far del male a sé stessa e agli altri. Le ricerche continuano anche per identificare alcuni testimoni che, ancora oggi, non si sarebbero presentati nonostante i ripetuti appelli della Prefettura di Messina. Mistero nel mistero

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