Caro-bollette: il Governo lavora al decreto, rebus sulle coperture

Il ministro dell’Ambiente Pichetto: “Con Meloni e Giorgetti un confronto per valutare e studiare cosa fare rispetto a gas ed energia”.

Roma – Il Governo è al lavoro per mettere a punto il decreto contro il caro-bollette. Si stanno verificando le coperture per il provvedimento dedicato all’attenuazione dei costi dell’energia. Così il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin a margine della presentazione del rapporto Aie nella sede di Confindustria, a Roma, ha dato aggiornamenti sugli sviluppi del decreto che verrà portato in Cdm. Il ministro fa riferimento all’ultimo incontro con la premier Giorgia Meloni e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sull’emergenza in corso, osservando come sia stato “un confronto” per “valutare e studiare” cosa fare, quali azioni intraprendere, “rispetto al prezzo del gas e dell’energia”. Si lavora per portare il decreto bollette al prossimo Consiglio dei ministri, che dovrebbe riunirsi martedì 25 febbraio alle 9.

Quanto alle coperture – prosegue Pichetto – “i problemi ci sono sempre, e di conseguenza è naturale che si debba andare a verificare quella che è la forza di bilancio per poter intervenire. Ed è quello che sta facendo ora il ministero dell’Economia. Vediamo nei prossimi giorni”. Entrando nel merito delle misure del dl Bollette – rileva ancora il ministro – “stiamo lavorando su tutti i fronti, e quindi sull’abbattimento del differenziale sul Ttf e sull’allargamento del bonus energia nel dare una mano alla parte dei fragili che, trovandosi nel mercato dei vulnerabili, si trovano con uno spread. Si tratta anche di far fronte ad una situazione di mercato rispetto ai prezzi del gas che determina il nostro prezzo dell’energia; e un prezzo del gas che da un giorno all’altro ha oscillazioni enormi. Se pensiamo che nel giro 3 giorni c’è stato un movimento di 10 euro, vuol dire 20 euro sul prezzo dell’energia. Un importo rilevantissimo. Ci vuole massima cautela e attenzione”.

Il ministro Gilberto Pichetto Fratin

Confindustria è pronta a dare il suo supporto. “Stiamo studiando col governo in queste ore una serie di misure che naturalmente riguardano tanti aspetti della formazione del prezzo”, afferma Aurelio Regina, delegato del presidente di Confindustria per l’energia, parlando – a margine della presentazione dell’ultimo rapporto Aie – del decreto Bollette. “C’è molta volontà da parte del governo di trovare soluzioni pur in una situazione di bilancio oggettivamente molto complicata – aggiunge Regina facendo presente che oggi non si può intervenire come si è fatto nella fase di emergenza ma che si può operare qualcosa sul meccanismo di formazione del prezzo – bisogna fare i conti col quadro complessivo del Paese ma dobbiamo assolutamente intervenire”.

Fra le misure allo studio l’eliminazione del divario fra il prezzo del gas sul mercato europeo Ttf di Amsterdam e quello sul mercato italiano Psv, la compensazione della tassazione europea Ets sulle emissioni a carico dei produttori di energia, il potenziamento dell’energy release, che concede energia elettrica a prezzi calmierati alle imprese energivore. L’andamento dei prezzi dell’energia e le bollette “non dipendono dal governo – aveva detto il ministro Giorgetti annunciando il provvedimento – ma da dinamiche estranee, speculative su cui l’attenzione del governo è massima”, ha dichiarato il ministro, che ha poi aggiunto come “una riflessione su ciò che è significato il passaggio al libero mercato degli utenti del mercato elettrico debba essere fatta. Ricordo che era uno degli impegni assunto non certo da questo governo”.

Alle parole di Giorgetti sul caro bollette avevano risposto i leader dell’opposizione. “Signor ministro, lei aveva detto che ci sarebbe stata una sorpresa sui dati del PIL e la sorpresa effettivamente è arrivata: doveva esserci l’aumento del PIL dell’1 per cento, ma ahimè è rimasto dello 0,5 per cento, dimezzato. Gli stipendi non sono aumentati, ma sono aumentate le bollette, le sigarette e le multe”. Sul prossimo provvedimento del governo in merito al caro bollette si sono espresse anche le associazioni dei consumatori. Codacons ha chiesto al governo di fare in fretta, perché i rincari coinvolgeranno milioni di famiglie e imprese. “Da settimane sollecitiamo l’esecutivo ad adottare misure per contrastare le speculazioni che si stanno registrando sul fronte dell’energia. I rialzi delle quotazioni sui mercati internazionali si rifletteranno a breve sulle bollette degli italiani, attraverso inevitabili rincari delle tariffe di luce e gas“, ha spiegato il presidente di Codacons Carlo Rienzi.

“Chi rientra nel mercato tutelato paga già una bolletta media da 1.393 euro annui (con consumi da 1.100 metri cubi annui) e andrà incontro ad un aggiornamento al rialzo delle condizioni economiche stabilite da Arera, mentre chi ha un contratto a prezzo variabile sul mercato libero subisce conseguenze immediate dai nuovi picchi dell’energia, con tariffe più pesanti applicate dagli operatori”, ha concluso Rienzi.

Sulla stessa linea anche Assoutenti, che chiede al governo di passare dalle parole ai fatti. “A causa dell’escalation dei prezzi sui mercati, una famiglia tipo che consuma 1.400 metri cubi di gas si ritrova a pagare circa 309 euro in più rispetto al 2024. Una situazione che rischia di peggiorare nelle prossime settimane se i rincari sui mercati proseguiranno a questi livelli. Il governo deve passare dalle parole ai fatti, adottando misure urgenti tese a contrastare ulteriori rialzi in bolletta, e per aiutare i cittadini a risparmiare sulle forniture energetiche, ad esempio promuovendo nel settore dell’energia elettrica il passaggio dei vulnerabili al Servizio a Tutele Graduali, attraverso il contributo delle associazioni dei consumatori per una campagna informativa a tappeto”, ha sottolineato il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso.

Assium, l’associazione degli utility manager, che ha analizzato gli ultimi dati di Arera, ha fotografato una situazione difficile. “In 12 mesi oltre 1,2 milioni di famiglie non vulnerabili sono passate al mercato libero dell’energia elettrica, pagando per la luce tariffe mediamente più alte dell’80% rispetto a quelle applicate nel Servizio a Tutele Graduali e del 44% rispetto a quelle del mercato tutelato, rimasto attivo per i clienti vulnerabili“, ha sottolineato Assium. Ed ha aggiunto che “a gennaio 2024 più di 4,4 milioni di famiglie non vulnerabili rientravano nel mercato tutelato dell’energia elettrica, che è terminato a luglio del 2024. Chi non ha scelto un operatore del mercato libero, spiega Assium, a partire da luglio è migrato automaticamente nel Servizio a Tutele Graduali, che oggi conta poco più di 3,2 milioni di utenti non vulnerabili”.

Dati che si incrociano con una realtà allarmante. In Italia due milioni di famiglie, l’equivalente dell’intera popolazione del Veneto, non possono permettersi quello che per molti di noi è scontato: il calore in inverno, il fresco in estate, la luce per studiare la sera. A parlare della povertà energetica è stato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori. Eurostat la definisce come l’impossibilità di procurarsi un paniere minimo di servizi energetici. In parole povere: non poter accendere il riscaldamento quando fa freddo, non poter usare l’aria condizionata quando l’afa ti toglie il respiro, dover razionare l’uso degli elettrodomestici”.

“Non è - avverte Dona – solo un problema di chi vive in condizioni di povertà assoluta. La crisi energetica degli ultimi due anni ha creato una nuova categoria di vulnerabili: famiglie che fino a ieri vivevano una vita dignitosa e che oggi si trovano a dover scegliere quali bollette pagare. I numeri parlano chiaro: nel 2022, la spesa energetica media delle famiglie italiane è schizzata a 1.915 euro, 500 euro in più rispetto all’anno precedente. Un aumento del 32% che ha messo in ginocchio migliaia di famiglie”.

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