Caporalato, indagati tre rappresentanti legali di Ups: sequestro da 86 milioni

L’operazione della Gdf nei confronti della nota azienda del settore logistico. L’ipotesi di reato è frode fiscale e somministrazione illecita di manodopera con contratti fittizi.

Milano – I finanzieri del Comando provinciale di Milano stanno eseguendo un decreto di sequestro preventivo d’urgenza emesso dalla Dda nei confronti di Ups, tra le principali società nel settore della logistica, per l’importo complessivo di oltre 86 milioni di euro. Da quanto si apprende, ci sono tre indagati: si tratta dei rappresentanti legali che si sono succeduti dal 2017 al 2022.

Le indagini, coordinate dal pm Paolo Storari ed eseguite dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Milano con la collaborazione del Settore contrasto illeciti dell’Agenzia delle Entrate, «hanno permesso di scoprire una complessa frode fiscale caratterizzata dall’utilizzo, da parte della beneficiaria finale del meccanismo illecito, di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti e dalla stipula di fittizi contratti di appalto per la somministrazione di manodopera, in violazione della normativa di settore, per un ammontare complessivo di circa 480 milioni di euro, più 86 milioni di euro di I.V.A.», si evidenzia nella nota firmata dal procuratore capo di Milano Marcello Viola.

In particolare, ricostruendo la filiera della manodopera, è stato rilevato che i rapporti di lavoro con la società committente sarebbero stati in taluni casi ’schermati’ da società ’filtro’ che a loro volta si sono avvalse di diverse società cooperative, mentre in altri sono stati intrattenuti direttamente con quest’ultime che hanno sistematicamente omesso il versamento dell’Iva e, nella maggior parte dei casi, degli oneri di natura previdenziale e assistenziale. Sono in corso diverse perquisizioni nelle province di Milano, Roma, Como e Reggio Emilia.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa