Calcio Foggia 1920 sotto amministrazione giudiziaria: minacce per favorire la cessione del club, 4 ultras arrestati

Prima applicazione del controllo giudiziario a una società calcistica. Il piano criminale messo in atto da ultras legati ai gruppi mafiosi: sparatorie, esplosivi, attentati incendiari per spingere il patron Nicola Canonico a vendere. 52 Daspo.

Foggia – La Polizia di Stato ha eseguito oggi un provvedimento senza precedenti nel mondo del calcio: il Tribunale di Bari ha disposto l’amministrazione giudiziaria della società sportiva Calcio Foggia 1920, su proposta congiunta del Procuratore Nazionale Antimafia, della Procura di Bari e del Questore di Foggia. Contestualmente, sono state arrestate quattro persone, ritenute gravemente indiziate di tentata estorsione ai danni del presidente del club Nicola Canonico.

L’inchiesta, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e avviata nell’estate del 2023, ha portato alla luce un piano criminale messo in atto da gruppi ultras legati alla mafia foggiana per costringere la dirigenza a cedere il controllo della società, imponendo il proprio dominio su sponsorizzazioni, accrediti e assunzioni. Le intimidazioni sono state condotte con sparatorie, esplosivi, attentati incendiari e minacce a dirigenti e calciatori, con l’obiettivo di svalutare il club e impadronirsene.

L’episodio più eclatante risale al 18 giugno 2023, con i colpi di fucile esplosi contro l’auto del capitano della squadra e l’ordigno rudimentale piazzato vicino al veicolo del vicepresidente Canonico. Gli investigatori hanno sequestrato documenti e materiale informatico, tra cui un foglio con gli obiettivi criminali del gruppo.

Per contrastare l’infiltrazione mafiosa e garantire una gestione libera da condizionamenti, è stato disposto per la prima volta in Italia il controllo giudiziario di una società di calcio ai sensi del Codice Antimafia.

Il Questore di Foggia ha inoltre emesso 52 DASPO “fuori contesto” contro soggetti legati alla criminalità organizzata, impedendo loro l’accesso agli stadi per gravi precedenti in materia di armi, droga e ordine pubblico. Una misura che affianca l’intervento giudiziario e segna un deciso passo avanti nella tutela della legalità nel calcio italiano.

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