Calciatore morto dopo attentato a sala giochi nel Barese: due nuovi arresti [VIDEO]

Domenico Martimucci perse la vita dopo cinque mesi di coma per le ferite riportate nell’esplosione di un ordigno piazzato il 5 marzo 2015 ad Altamura.

Bari – Le due persone arrestate questa mattina dai Carabinieri del Comando Provinciale di Bari sono accusate, rispettivamente, di aver coordinato l’attentato dinamitardo e di aver fornito l’ordigno esplosivo. L’operazione è stata eseguita in esecuzione di una misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica, nell’ambito delle indagini sull’omicidio di Domenico Martimucci. Il giovane calciatore, vittima innocente di mafia, perse la vita nell’agosto 2015 a seguito delle gravi ferite riportate nell’attacco alla sala giochi-bar Green Table di Altamura, avvenuto il 5 marzo dello stesso anno.

I due arrestati sono Nicola Centonze, ritenuto responsabile della fase esecutiva dell’attentato, e Nicola Laquale, accusato di aver procurato l’esplosivo. Entrambi sono indagati per omicidio volontario, tentato omicidio plurimo e detenzione e trasporto di materiale esplodente, con l’aggravante del metodo mafioso.

La sera dell’attentato, Martimucci, che giocava nella squadra del Castellaneta, si trovava all’interno del circolo ricreativo in Largo Nitti quando un ordigno esplose con finalità intimidatorie, causando la sua morte – arrivata dopo cinque mesi di coma – e il ferimento di altre persone.

Le indagini, condotte dal Nucleo Investigativo di Bari e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, rappresentano un proseguimento dell’attività investigativa che ha già portato alla condanna definitiva dei mandanti e degli esecutori materiali dell’attentato. Gli elementi raccolti si basano, in particolare, sulle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia che hanno confermato il coinvolgimento degli arrestati.

Le nuove prove non solo rafforzano il quadro accusatorio già delineato, ma hanno permesso agli inquirenti di consolidare ulteriormente le responsabilità dei due indagati. Sulla base degli elementi raccolti dai Carabinieri, la Procura della Repubblica di Bari ha richiesto l’emissione di misure cautelari, che il Gip ha accolto proprio in prossimità del decimo anniversario del tragico evento. Dei due arrestati, uno è stato condotto in carcere, mentre l’altro è stato posto agli arresti domiciliari.

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