Con il disegno di legge si si va dal riordino delle settore autostradale al settore assicurativo, dai trasporti ai dehors fino alle start up.
Roma – Il Ddl concorrenza diventa legge. Il Senato ha dato il via libera definitivo al testo del disegno di legge che comprende varie misure: si va dal riordino delle concessioni autostradali al settore assicurativo, dai trasporti ai dehors fino alle start up. La sua adozione rientra tra gli obiettivi Pnrr da conseguire entro il 31 dicembre 2024. Complessivamente il provvedimento si compone di 39 articoli.
Nel campo delle start up la novità principale consiste nell’eliminazione del requisito di capitale sociale di almeno 20mila euro per ottenere la definizione di start-up innovativa. Vengono invece introdotte nuove regole: sono in tutto sei e sarà necessario rispettarne almeno una per restare nel Registro. Aumento al 25% delle spese di ricerca e sviluppo, stipula di almeno un contratto di sperimentazione con una Pa, incremento dei ricavi caratteristici o comunque individuati alla voce A1 del conto economico superiore al 50% dal secondo al terzo anno, costituzione di riserva patrimoniale superiore a 50mila euro, ottenimento di almeno un brevetto e trasformazione in Spa.
Viene istituito un nuovo tetto del 5% sulle commissioni per i buoni pasto: si cerca così di ridurre i costi per supermercati e ristoranti. Tuttavia, il nuovo testo prevede che per tutti i ticket emessi entro il 1° settembre del prossimo anno saranno applicate ancora le vecchie condizioni, cioè quelle già concordate con gli esercenti prima dell’entrata in vigore di questo disegno di legge. “Si tratta – afferma Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione – di un passaggio che sancisce finalmente un principio di equilibrio nel mercato, portando le commissioni a un massimo del 5% anche nel settore privato, così come avvenuto per la pubblica amministrazione”.
E ancora, alla scadenza del contratto, la assicurazioni non potranno più prevedere clausole che impediscano o limitino il diritto dell’assicurato di disinstallare i dispositivi elettronici per il monitoraggio dati, così come non potranno chiedere penali per la restituzioni. I consumatori potranno trasferire i dati raccolti da questi dispositivi (appunto le cosiddette scatole nere) richiedendoli direttamente alle aziende che li gestiscono. Viene anche prevista l’introduzione di un sistema informativo sui rapporti assicurativi non obbligatori, in modo tale da scongiurare comportamenti illeciti. Sarà sottoposto alla vigilanza Ivass, cioè l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni. “Queste disposizioni garantiranno maggiore trasparenza, faciliteranno il passaggio tra compagnie assicurative e ridurranno i vincoli contrattuali, favorendo un mercato orientato al consumatore”, ha detto il sottosegretario al Mimit e presidente del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti, Massimo Bitonci.
La presidente Ania, Maria Bianca Farina in una nota commenta l’istituzione da parte della legge sulla concorrenza di un archivio integrato antifrode. Si tratta, ricorda l’Ania, di una banca dati che raccoglierà informazioni su tutti i sinistri dei rami assicurativi danni, quelli cioè che riguardano le polizze a tutela della proprietà e a protezione di cittadini e imprese. Vengono esclusi i soli sinistri della responsabilità civile dell’auto che già sono gestiti in banche dati ad hoc. Il legislatore, ricorda l’associazione delle imprese assicurative, ha fatto proprio un richiamo che da tempo la magistratura aveva evidenziato, ossia che la mancanza di una banca dati di questo tipo favoriva la diffusione di reati perpetrati da associazioni criminali.
La banca dati antifrode dovrà essere realizzata e organizzata dall’Ania, che ha ormai acquisito un’esperienza ultradecennale nell’alimentazione e nella gestione di banche dati di rilevanza pubblica, senza alcun costo per i cittadini e le imprese. Questo nuovo sistema, che utilizzerà anche strumenti di intelligenza artificiale, consentirà alle imprese di assicurazione di affrontare con maggiore efficacia i tentativi di frode, con riflessi deflattivi sull’ammontare dei premi pagati dagli assicurati.
Novità sulle concessioni autostradali. Il ddl prevede infatti che parte dei pedaggi entrino nelle casse dello Stato e non più in quelle dei grandi gruppi di concessionari, anche internazionali. La misura è stata introdotta dal Ministero delle Infrastrutture e prevede un decreto di riordino del settore entro 12 mesi. Sono prorogate per tutto il 2025 le concessioni esistenti. Il governo si impegna a emanare, entro 12 mesi, un decreto legislativo di riordino del settore “prevedendo nel mentre la proroga dell’efficacia delle autorizzazioni e delle concessioni di suolo pubblico fino al 31 dicembre 2025”, ha spiegato in una nota il sottosegretario delle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci, rappresentante del Governo sul disegno di legge Concorrenza.
“I ministeri competenti, in collaborazione con gli enti locali, dovranno adottare le necessarie iniziative per garantire adeguati controlli e monitoraggi, prevenendo così occupazioni irregolari di spazi pubblici, al fine di preservare il decoro delle nostre città e stimolare i consumi. Un ottimo risultato – ha aggiunto – per i nostri esercizi commerciali, per le nostre piazze ed i nostri centri storici e di slancio al turismo”. Stretta contro l’abusivismo nel settore di taxi e Ncc. Vengono infatti introdotte sanzioni – come la sospensione o la revoca della patente – per chi svolge queste professioni senza essere inserito nel registro apposito. I comuni potranno verificare i dati dei conducenti accedendo al registro, e segnalare eventuali irregolarità al Ministero dei Trasporti.