Bologna – Carceri al collasso

L’allarme proviene dalla Confederazione Sindacati CONSIPE. Episodi di violenza contro il personale e altri gravi disagi rischiano di portare la già precaria situazione al punto di non ritorno.

Bologna – La tensione all’interno della locale Casa circondariale continua a crescere. L’ultimo episodio di violenza ha coinvolto un ispettore, tre agenti del reparto femminile e un agente dell’infermeria, tutti costretti a recarsi al pronto soccorso.

A denunciarlo è il segretario regionale Emilia-Romagna della Confederazione Sindacati CONSIPE, Giuseppe Navarra, insieme ai delegati Gaetano Passaretta e Ubaldo Dragone, che parlano di una situazione ormai “insostenibile e pericolosa” per gli operatori.

Giuseppe Navarra

Ogni giorno – spiegano dal sindacato – il personale si trova a fronteggiare una manciata di detenuti violenti e recidivi che compromettono costantemente la sicurezza dell’intero istituto. Con circa 800 presenze a fronte di meno di 500 posti regolamentari, non esistono spazi per applicare provvedimenti disciplinari come l’isolamento. Così chi aggredisce resta, nei fatti, senza sanzione“.

Secondo CONSIPE, a pagare il prezzo più alto sono proprio gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria,Ormai esausti, caricati di turni massacranti, straordinari senza fine e con un morale sempre più a terra. Non si può servire lo Stato in queste condizioni, sentendosi abbandonati dalle istituzioni“. La Confederazione esprime solidarietà e vicinanza al personale ferito e chiede il trasferimento immediato degli autori delle aggressioni.

È tempo che il Governo – concludono Navarra, Passaretta e Dragoneassuma decisioni concrete e tempestive: ridurre il sovraffollamento, rafforzare realmente gli organici della Polizia Penitenziaria e avviare una riforma complessiva. Non c’è più tempo da perdere: con il passare dei giorni il rischio cresce e il sistema collassa“.

Il 25 settembre prossimo la Confederazione dei Sindacati Penitenziari scenderà in piazza con una protesta pacifica davanti a tutti i PRAP, i Provveditorati d’Italia, per dire basta. Per dire che la Polizia Penitenziaria è stanca e che servono interventi del Governo concreti e urgenti, al fine di riportare sotto controllo una situazione ormai fuori da ogni limite.