I casi di violenza su minore, consumati in famiglia, hanno subito una pericolosa impennata ma grazie alle associazioni di volontariato ed al tempestivo intervento delle forze dell'ordine sono sempre di più i bimbi posti in salvo. Come in questo caso nel capoluogo felsineo.
Bologna – Un altro episodio di violenza e di maltrattamenti in famiglia. Ma questa volta la vittima ha raccolto tutto il suo coraggio e ha lanciato il suo grido d’aiuto. “Aiuto mio papà mi picchia col mattarello” ha detto un ragazzo di appena 15 anni, italiano e residente nella provincia di Bologna, al Telefono Azzurro. Immediatamente la centrale dell’Associazione ha contattato i militari del nucleo Radiomobile di Borgo Panigale che si sono precipitati nella casa del minorenne per capire cosa stesse succedendo.
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Il ragazzino, che si trovava nell’appartamento insieme ai genitori e alla sorellina, ha ripetuto ai carabinieri, lucidamente e senza timore, quello che già aveva confessato telefonicamente alla Onlus. A causa dei numerosissimi lividi che ricoprivano il suo corpo, il padre non ha potuto negare l’evidenza dei fatti alle forze dell’ordine. Nonostante gli inequivocabili segni di violenza, il quarantasettenne ha però tentato di giustificarsi sostenendo che il suo intento era quello di educare il figlio.
Prontamente i militari hanno provveduto al sequestro dell’attrezzo di legno scoperto in in cucina e ad accompagnare il ragazzo al pronto soccorso dove i medici hanno formulato una prognosi di ameno 15 giorni, salvo complicazioni, per guarire dai traumi riportati agli arti superiori e inferiori. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bologna, l’uomo è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso un’altra abitazione e il quindicenne affidato ai servizi sociali.
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