Biologo ucciso in Colombia, nuovi resti di Alessandro Coatti trovati nel Manzanares [VIDEO]

Una gamba scoperta a Villa Alejandría conferma l’orrore dell’omicidio del ricercatore italiano. Le autorità recuperano l’intero corpo, mentre Roma apre un’inchiesta parallela.

Un nuovo, agghiacciante capitolo si aggiunge alla tragica vicenda di Alessandro Coatti, il biologo italiano di 45 anni brutalmente ucciso e smembrato a Santa Marta, in Colombia. Nelle scorse ore, alcuni residenti del quartiere Villa Alejandría hanno rinvenuto una gamba nel fiume Manzanares, quarto macabro ritrovamento legato al caso. La polizia locale, intervenuta sul posto, non ha dubbi: si tratta di un arto appartenente al ricercatore, il cui corpo è stato sparso in vari punti della città. Con questa scoperta, le autorità ritengono di aver recuperato l’intero corpo di Coatti, mentre la Procura di Roma ha avviato un’inchiesta parallela per fare luce su un crimine che ha sconvolto Italia e Colombia.

Il rinvenimento è avvenuto nei pressi di un ponte sul fiume Manzanares, che attraversa Santa Marta, in una zona residenziale di Villa Alejandría. Alcuni abitanti hanno notato una gamba galleggiare nell’acqua e hanno immediatamente allertato le autorità. Le unità investigative della polizia colombiana hanno recuperato l’arto e lo hanno trasferito all’obitorio di medicina legale per le analisi forensi. Sebbene i risultati ufficiali siano ancora attesi, gli inquirenti sono certi che si tratti dell’ultimo pezzo mancante del corpo di Alessandro Coatti. In precedenza, tra il 6 e l’8 aprile, erano stati trovati braccia, testa, tronco e un’altra gamba in diverse zone della città, spesso vicino a corsi d’acqua o al ponte del Manzanares.

Il video comunicato dei guerriglieri (con sottotitoli in italiano)

La sequenza dei ritrovamenti racconta un crimine di inaudita ferocia. Il 6 aprile, le braccia mozzate erano state scoperte vicino allo stadio Sierra Nevada, seguite dalla testa, rinvenuta in un sacco. Poche ore dopo, il tronco e una gamba erano emersi nella stessa area, gettati senza ritegno dai responsabili. La quarta scoperta, avvenuta a giorni di distanza, completa un puzzle macabro che ha sconvolto Santa Marta, una città turistica nota per il Parco Tayrona e la Sierra Nevada. Le autorità locali, guidate dal sindaco Carlos Pinedo Cuello, hanno offerto una ricompensa di 50 milioni di pesos (circa 10.000 euro) per informazioni utili a identificare i colpevoli, promettendo che “questo crimine non resterà impunito”.

La polizia di Santa Marta, in collaborazione con un team investigativo italiano atteso a Bogotà, sta esplorando diverse piste. Tra le ipotesi, si considera un possibile caso di mistaken identity, legato alla presenza di gruppi criminali nella regione, come le Autodefensas Conquistadoras de la Sierra Nevada (ACSN) o il Clan del Golfo. Tuttavia, il gruppo noto come “Los Pachenca”, una fazione delle ACSN, ha diffuso un video smentendo ogni coinvolgimento. Nel filmato, i membri dichiarano di non avere legami con l’omicidio di Coatti né con altri atti violenti recenti, invitando le autorità a “indagare a fondo”. Il colonnello Jaime Ríos Puerto, comandante della polizia locale, ha ribadito che Coatti non aveva precedenti penali né connessioni sospette, definendolo “un visitatore, un scienziato”.

La Procura di Roma, sotto la guida del procuratore capo Francesco Lo Voi, ha aperto un fascicolo per omicidio, con l’intenzione di inviare investigatori in Colombia. L’obiettivo è chiarire se Coatti, che viaggiava solo dopo aver visitato Perù, Bolivia ed Ecuador, possa essere stato vittima di un errore di persona o di un’aggressione legata al contesto criminale di Santa Marta, dove nel 2024 sono stati registrati 194 omicidi. La Farnesina, in contatto con l’ambasciata italiana a Bogotà, sta supportando la famiglia del biologo, che attende risposte a Longastrino, in Emilia-Romagna.

Alessandro Coatti, 45 anni, era un biologo molecolare di fama internazionale. Dopo un master a University College London, aveva lavorato per otto anni alla Royal Society of Biology (RSB) di Londra, distinguendosi come senior science policy officer. Nel 2022, aveva rappresentato l’RSB al Parlamento britannico, discutendo di tecnologie genetiche. Nel dicembre 2024, aveva lasciato il lavoro per viaggiare in Sudamerica, dedicandosi al volontariato in Ecuador e alla ricerca su specie locali. A Santa Marta, dove era arrivato il 3 aprile, aveva chiesto informazioni su Minca, un’area nota per la sua biodiversità. “Ale era brillante, gentile, curioso”, ha dichiarato la RSB, unendosi al cordoglio globale.

La morte di Coatti arriva in un momento delicato per Santa Marta, che nel 2025 celebra i 500 anni dalla fondazione e si prepara a un boom turistico. La città, pur essendo una meta ambita, è segnata da cicli di violenza legati a narcotraffico e paramilitarismo. L’attivista Norma Vera Salazar ha segnalato che, nell’ultimo anno, 13 omicidi simili, con corpi smembrati e abbandonati, hanno colpito la regione, spesso come messaggi di gruppi armati. Il caso di Coatti, primo turista straniero coinvolto, ha acceso i riflettori su queste dinamiche, spingendo il sindaco a rafforzare i controlli.

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