Bimba di 14 mesi trovata positiva alla cocaina e in condizioni disumane: denunciati genitori e affidataria

Era stata sottratta dal padre, che aveva costretto la compagna a partorire per ottenere il permesso di soggiorno. Ritrovata dalla polizia in stato di abbandono, con gravi carenze igienico-sanitarie.

Novara – Una vicenda sconvolgente arriva dal Piemonte: una bimba di appena 14 mesi, scomparsa da oltre un anno, è stata ritrovata dalla polizia di Novara in condizioni disumane. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, la piccola – risultata positiva alla cocaina – viveva in un contesto di abbandono e con gravissime carenze igienico-sanitarie.

La denuncia della madre: “Costretta a portare avanti la gravidanza”

A lanciare l’allarme era stata la madre, cittadina italiana, che aveva denunciato il padre della bimba, straniero, accusandolo di averla costretta con maltrattamenti a portare a termine la gravidanza per ottenere un permesso di soggiorno. Dopo la nascita, l’uomo si era reso irreperibile, portando via con sé la neonata.

Le indagini, coordinate dalla Procura e condotte dalla squadra mobile, hanno portato al ritrovamento della bambina in una abitazione fatiscente, affidata dal padre a una donna tossicodipendente con precedenti penali. Gli accertamenti hanno rivelato che la bimba era stata esposta a sostanze stupefacenti, tra cui cocaina, e viveva in condizioni incompatibili con una minima tutela della salute.

Denunciati i genitori della bimba e la donna affidataria

Per la vicenda, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica i genitori della bambina e la donna presso cui era stata collocata, tutti accusati di maltrattamenti in famiglia. La minore è stata trasferita in una struttura protetta e nei suoi confronti è stata avviata la procedura di adottabilità.

I poliziotti che hanno sottratto la piccola al suo terribile destino hanno voluto salutarla con un toccante messaggio di auguri:

“Con la speranza di averti assicurato un futuro migliore, ti auguriamo che tu possa crescere serena e felice! I tuoi amici poliziotti Stefano, Chiara, Fabio, Marco, Gennaro e Chiara.”

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa