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“Basta eco-follie”, l’appello Ue di Tovaglieri per salvare le auto dagli “attacchi green”

Un messaggio ai milanesi attraverso manifesti dove l’eurodeputata della Lega dichiara guerra alle imposizioni forzate dell’ideologia “verde”.

Bruxelles – “Basta eco-follie”: l’eurodeputata Isabella Tovaglieri, del gruppo Identità e Democrazia-Lega, ha avviato una campagna di sensibilizzazione contro la decisione dell’Unione Europea di porre fine ai motori endotermici entro il 2035. “Salviamo le nostre auto!”, è lo slogan che in una mossa da maestro raccoglie le tante preoccupazioni di automobilisti e addetti ai lavori. Ecco che allora il manifesto, anima della campagna elettorale è servito, per rendere la battaglia ancora più capillare. Così, rivolgendosi direttamente agli automobilisti di Milano e delle province lombarde, Tovaglieri ha utilizzato manifesti pubblicitari per esprimere il suo dissenso verso quella che percepisce come un’imposizione della transizione green.

Nel dettaglio, l’eurodeputata dice no allo stop ai motori diesel e benzina nel 2035, no al regolamento per la rottamazione obbligatoria di auto e moto, e un no secco alla conversione forzata all’elettrico. Se nel manifesto ci sono tre “no”, ci sono altrettanti “sì”. Tovaglieri punta alla “difesa di migliaia di posti di lavoro” in Italia, alla “valorizzazione dei nostri veicoli storici” e “allo sviluppo dei biocarburanti e dei combustibili alternativi“. I manifesti sono legati alla sottoscrizione all’appello lanciato dall’eurodeputata a Bruxelles “Basta eco-follie”. Una iniziativa, sviluppata in collaborazione con il gruppo Identità e Democrazia del Parlamento europeo, che mira a radunare il supporto pubblico in difesa del settore automobilistico tradizionale.

L’appello di Tovaglieri in Ue

Tovaglieri, che fa parte anche della commissione Industria ed Energia dell’Eurocamera, ha infatti espresso preoccupazione per le ripercussioni che la transizione obbligatoria verso l’auto elettrica potrebbe avere su migliaia di lavoratori del settore, mettendo a rischio il loro impiego. L’obiettivo della campagna è chiaro e duplice: sensibilizzare sull’impatto economico e sociale della decisione europea e promuovere un approccio più equilibrato alla questione ambientale, che non sacrifichi indiscriminatamente il motore endotermico sull’altare dell‘ideologia green. L’eurodeputata insiste sulla necessità di difendere l’ambiente, ma con pragmatismo, senza penalizzare chi, per necessità lavorative o economiche, non può permettersi il lusso di passare all’elettrico.

E ancora, nei mesi scorsi l’esponente leghista a Bruxelles aveva lanciato la battaglia sulla salvaguardia delle auto storiche: “lo stop ai motori endotermici – aveva detto – rischia di disperdere il loro patrimonio, e ciò nonostante il loro impatto ambientale sia del tutto irrisorio. Combustibili e pezzi di ricambio saranno infatti sempre più introvabili e senza il via libera Ue ai biocarburanti le auto d’epoca, orgoglio del design industriale europeo, potrebbero scomparire. Abbiamo il dovere di tutelare questa ricchezza tramandata di generazione in generazione da milioni di appassionati, che contribuisce a promuovere il turismo e l’identità dei nostri territori attraverso raduni e iniziative benefiche, che generano ogni anno un grande indotto”.

Auto storiche

L’Europa miope riesce a vedere nell’auto d’epoca solo il suo motore a scoppio, nemico giurato della loro estremista agenda green. Noi invece – aveva aggiunto – vediamo in questi veicoli la bellezza, la cultura, le nostre radici e un passato illustre, che non deve essere cancellato, ma anzi difeso e valorizzato”. 

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