Colpivano passeggeri facoltosi tra aeroporti, hotel e stazioni. Refurtiva per oltre 4 milioni di euro. Arresti in Italia, Francia e Spagna.
Varese – Una banda criminale transnazionale composta da soggetti di origine algerina, specializzata in furti aggravati e rapine ai danni di viaggiatori di lusso, è stata sgominata dalla Polizia di Stato all’aeroporto di Malpensa, al termine di un’articolata indagine avviata nel maggio 2024 e coordinata dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio.
Le ordinanze di custodia cautelare in carcere, dieci in tutto, riguardano persone tra i 20 e i 35 anni, tutti pluripregiudicati per furto e ricettazione, alcuni irregolari sul territorio italiano e in possesso di documenti falsi.
Il gruppo operava con modus operandi raffinato e collaudato: agivano in piccoli team, fingendosi passeggeri, restando in contatto tramite cellulari e auricolari, alternandosi nei ruoli per confondere le forze dell’ordine. Dopo il colpo, si dileguavano su taxi, treni o autobus. Le indagini, supportate dalle immagini di videosorveglianza e dalle testimonianze delle vittime, hanno permesso di collegare alla banda oltre 30 furti per un valore superiore a 4 milioni di euro.
Tra gli episodi più gravi, uno ha riguardato una rapina con violenza: dopo aver rubato un trolley con beni per 160.000 euro, i ladri hanno tentato di sottrarre un secondo bagaglio, aggredendo un passeggero che cercava di intervenire. In un altro caso, in soli 15 minuti, sono stati compiuti due furti distinti; in un altro ancora, è stato sottratto un bagaglio contenente orologi, diamanti, gioielli e borse di lusso per 1,3 milioni di euro.
L’attività investigativa ha messo in luce l’ampiezza operativa della rete, che colpiva anche in hotel di lusso, vie dello shopping, stazioni ferroviarie e treni ad alta frequentazione nelle città di Milano, Roma, Firenze, Verona, Como, e in diversi scali europei.
Ad oggi, tre soggetti sono stati arrestati a Malpensa, mentre due complici sono detenuti in Francia e Spagna per altri reati. La Procura di Busto Arsizio ha richiesto l’estensione dei provvedimenti di arresto a livello europeo.