Sottratti oltre 58 milioni di euro con operazioni simulate, false fatturazioni e bilanci alterati.
Bari – Nella mattinata odierna, i finanzieri del Comando Provinciale di Bari stanno notificando l’avviso all’indagato della conclusione delle indagini preliminari” – ex art. 415 bis c. p. p., emesso da questa Procura della Repubblica nei confronti di 10 persone, di cui 5 appartenenti a una nota famiglia imprenditoriale barese, attiva nel settore delle costruzioni e delle gestioni immobiliari.
Le indagini eseguite dal Nucleo PEF di Bari, con la costante opera di indirizzo e direzione di questa Procura, hanno portato alla luce gravi, molteplici e ripetute condotte di bancarotta fraudolenta patrimoniale, bancarotta fraudolenta da reati societari e per atti dolosi, bancarotta fraudolenta preferenziale, commesse dai predetti soggetti con riferimento alla gestione di quattro società riconducibili al medesimo gruppo.
Gli approfondimenti investigativi hanno tratto le mosse dall’accesso alle procedure concorsuali di una di tali società in evidente stato di insolvenza; per le altre tre imprese, questa Autorità Giudiziaria ha, invece, successivamente richiesto la liquidazione giudiziale, in ragione delle risultanze ricostruite dalle fiamme gialle delegate, evidenzianti una rilevante esposizione debitoria verso l’Erario e palesi situazioni di squilibrio finanziario ed economico.
In particolare, gli indagati avrebbero distratto e/o dissipato una parte consistente del patrimonio delle società, pari a oltre 58 milioni di euro, attraverso: – complesse operazioni infragruppo, risultate simulate al fine di giustificare l’uscita di ingenti flussi finanziari, così sottraendoli alla garanzia dei creditori; – pagamenti di fatture relative a operazioni inesistenti; – erogazioni di risorse finanziarie in favore dei soci persone fisiche che non sono mai state restituite; – pagamenti preferenziali operati dolosamente in palese violazione della par condicio creditorum.
Attraverso le evidenze raccolte, è stato inoltre possibile ricostruire il reiterato e sistematico mancato versamento delle imposte dovute, per complessivi 15 milioni di euro, quale illecito sistema di auto-finanziamento frutto di una pervicace pianificazione preventiva, con evidente danno per l’Erario.
Allo scopo di ritardare l’emersione del dissesto e reiterare l’attività distrattiva degli asset patrimoniali delle diverse società, i responsabili hanno, infine, falsificato i bilanci di esercizio delle società, principalmente attraverso la sopravvalutazione di partecipazioni infragruppo.