Balneari: entro marzo pronto il decreto per gli indennizzi, incontro al Mit

Il ministro Salvini riceve gli operatori di settore. Il totale dei canoni riscossi nel 2024 per le concessioni è di circa 84,4 milioni di euro.

Roma – “Sto trattando con la Commissione europea sui balneari e sulle spiagge, perché ritengo non sia prioritario mettere a gara le spiagge senza nemmeno indennizzare gli uscenti”. Lo aveva detto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini qualche giorno fa. Poi l’incontro in queste ore organizzato al Mit e presieduto dal ministro, dove è stato ribadito che il “decreto indennizzi dovrà essere adottato in piena coerenza con quanto previsto dal decreto legge salva-infrazioni. Il diritto a un indennizzo è tra le novità più rilevanti del decreto legge salva-infrazioni”, si è ribadito nel corso del tavolo consultivo sulle concessioni demaniali marittime, come spiega in una nota del Mit.

“L’indennizzo dovrà essere calcolato sugli investimenti effettuati e non ancora ammortizzati al termine della concessione a cui va aggiunta l’equa remunerazione sugli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni”, aggiunge la nota, specificando che “sul tema, sono pervenute dalla Commissione Ue stringenti osservazioni. È stato affrontato anche il tema della rideterminazione dei canoni per le concessioni: in caso di mancata adozione del decreto, gli importi saranno automaticamente aumentati del 10%. Il totale complessivo dei canoni riscossi nel 2024 per concessioni con finalità turistico-ricreative corrisponde a circa 84,4 milioni di euro”. Sulle concessioni balneari rilasciate prima della direttiva Bolkestein, il Tar Toscana, con la sentenza 431/25 pubblicata due giorni fa, conferma l’attuale vigenza e applicabilità della proroga al 2033, come disposta dalla legge 145 del 2018.

“Si tratta di una notizia importante, perché aprirebbe lo scenario del cosiddetto ‘doppio binario’, principio che stava alla base della mia proposta di legge del 2018, nel prevedere un regime speciale per le vecchie concessioni rilasciate prima del 28 dicembre 2009”, dichiara Riccardo Zucconi, deputato di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Attività produttive. Riferendosi, poi, agli indennizzi da riconoscere agli imprenditori balneari costretti a lasciare la concessione, tema su cui entro la fine di marzo dovrà essere adottato il decreto ministeriale, Zucconi sottolinea che quanto previsto nell’attuale normativa va letto e modulato nel senso di garantire che il risarcimento deve essere pari a quanto necessario per assicurare al concessionario uscente la equa remunerazione degli investimenti effettuati per determinare il valore aziendale insistente sopra la superficie in concessione.

“Ricordiamo che stiamo parlando di migliaia di piccole e medie imprese, a conduzione prevalentemente familiare, che rischiano di perdere l’attività economica nella quale hanno investito tutta loro vita e tutte le loro risorse. Sono convinto pertanto – conclude l’esponente di FdI – di un forte intervento dei nostri ministri contro una norma sulla concorrenza assolutamente dannosa per la nostra economia turistica, affinché si arrivi presto a un decreto indennizzi in grado di soddisfare veramente le legittime aspettative degli operatori”.

Salvini e il caso balneari

“L’incontro con il ministro Salvini e con lo staff del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che sta seguendo la questione del decreto sulle concessioni balneari è stato sicuramente un passaggio di fondamentale importanza per il comparto”, ha detto Maurizio Rustignoli, presidente di Fiba, l’associazione che riunisce le imprese balneari di Confesercenti, secondo cui è “emersa con chiarezza la centralità del decreto per il futuro delle imprese balneari e la necessità di individuare criteri adeguati per quantificare l’indennizzo, elemento considerato prioritario da tutte le parti coinvolte“.

“C’è massima condivisione sulla necessità di ristabilire un equilibrio in una normativa che finora ha deluso e mortificato il sistema turistico balneare italiano. Il ministro ha espresso la volontà di raccogliere suggerimenti e integrazioni nei prossimi giorni da parte delle associazioni di categoria. Come Fiba Confesercenti, abbiamo confermato la nostra piena disponibilità a collaborare per contribuire a una soluzione che tenga conto sia delle indicazioni europee sia delle esigenze dello Stato italiano e delle peculiarità del nostro territorio. Il confronto proseguirà con un nuovo incontro previsto tra circa dieci giorni, con l’obiettivo di arrivare all’emanazione del decreto entro il mese di marzo”.

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