Tentato assalto armato a un portavalori tra Bitonto e Terlizzi: i vigilantes riescono a sfuggire, banditi in fuga nelle campagne dopo aver incendiato tre veicoli. Indagini in corso.
Bitonto (BA) – È fallito per un soffio un tentato assalto armato a un portavalori questa mattina, intorno alle 7:15, lungo la strada provinciale 231, nei pressi della località Sovereto, tra Bitonto e Terlizzi, in provincia di Bari. Il mezzo blindato, che trasportava valori verso il capoluogo pugliese, è stato preso di mira da un commando armato di almeno cinque persone, dotate di kalashnikov.
Secondo le prime ricostruzioni fornite dai carabinieri del comando di Modugno, i banditi hanno bloccato la strada incendiando un furgone con pianale, costringendo il blindato a rallentare. Subito dopo hanno aperto il fuoco contro il mezzo, su cui viaggiavano due vigilantes, rimasti miracolosamente illesi.
Grazie alla prontezza di riflessi, i due operatori sono riusciti a deviare dal percorso, imboccando uno svincolo che porta verso la complanare Ovest. L’attivazione del sistema di allarme ha probabilmente disorientato il gruppo, che ha deciso di fuggire.
Per coprirsi la ritirata, i rapinatori hanno dato alle fiamme altri due veicoli, una Fiat Cubo e un Fiat Doblò, generando colonne di fumo visibili a distanza. Le fiamme hanno rallentato l’arrivo delle forze dell’ordine e favorito la fuga a piedi nelle campagne circostanti.
I carabinieri, con il supporto di diverse pattuglie e dei vigili del fuoco, sono intervenuti immediatamente sul posto per avviare le indagini. Tre squadre antincendio sono state impegnate nel domare i roghi e mettere in sicurezza l’area.
Il tratto della SP231 coinvolto è attualmente bloccato al traffico, mentre sono in corso le operazioni di bonifica e raccolta indizi. I due vigilantes, sotto shock ma incolumi, saranno ascoltati nelle prossime ore per aiutare gli investigatori a ricostruire con precisione l’accaduto.
Al momento non risultano arresti. Gli inquirenti stanno passando al setaccio l’area agricola tra Bitonto e Terlizzi, ritenendo probabile che i malviventi abbiano nascosto l’auto della fuga o trovato rifugio nei casolari abbandonati della zona.