Arriva Mindy e vedrete come diventeremo

Con l’uso dello smartphone e di altre diavolerie multimediali il nostro corpo sta cambiando: dalla postura al cervello. E non è detto che sia un bene, anzi. Per non parlare del decadimento estetico: insomma più piccoli e più brutti. Ma che belle notizie…

Roma – I nuovi mostri del terzo millennio. Una notizia molto singolare e allo stesso tempo intrigante è emersa dall’oceano procelloso che è ormai diventato il web. Si tratta di una ricerca della compagnia telefonica statunitense Toll Free Forwarding, che ha elaborato su 3D l’aspetto dell’essere umano del terzo millennio. Ebbene è venuta fuori “Mindy”, la donna che dovrebbe essere la concretizzazione degli effetti della tecnologia sul corpo umano. Sono oscuri i motivi per cui sia stato… privilegiato il genere femminile rispetto al maschile. Sembra che la prima parte del corpo umano a subire le mutazioni sarebbe la postura.

In effetti, se ci pensiamo un attimo, la nostra posizione del corpo, da quando si usano i device elettronici, sta cambiando e, nel tempo, provocherà mutamenti sostanziali sul nostro aspetto corporeo. Si avranno ripercussioni sulla spina dorsale e sul collo, che assumerà una forma più tozza, tanto che si parla di “collo tecnologico”. I muscoli della nuca, secondo lo studio, rischiano un’eccessiva stanchezza, oltre che avvertire dolore. Così come la colonna vertebrale, costretta a piegarsi, non potrà che formare una gobba. Ma nemmeno le mani sembrano sfuggire agli effetti collaterali della tecnologia. Infatti le dita assumono una posizione innaturale per molto tempo, tanto da provocare quello che è stato definito “l’artiglio del testo” o in termini medici “sindrome del tunnel cubitale”.

L’uso dello smarthphone provoca un’angolazione del gomito a 90°. In questo caso non lo si alza per…farsi una sbronza, ma per impugnare il cellulare o per portarlo all’orecchio o avvicinarlo al mento quando lo si mette in vivavoce per telefonare. Anche gli occhi potranno subire conseguenze. Potrebbe svilupparsi una palpebra ulteriore, oltre alla superiore ed inferiore, per proteggersi da troppa luce dannosa a cui ci si espone. Oppure, addirittura, il cristallino dell’occhio potrà subire una mutazione tale da bloccare la luce blu in entrata, ma non altre luce di diverso colore. Non poteva restare indenne il cervello. Già nel 2011 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) definì gli smartphone “possibilmente cancerogeni per l’uomo”.

A subirne le conseguenze maggiori saranno i bambini, perché data la loro età, i crani sono più sottili e meno sviluppati. In questo modo assorbono fino a tre volte più radiazioni rispetto agli adulti. Si presume che l’uomo del terzo millennio sarà dotato di un cranio più grande che proteggerà il cervello, che, però, rischia di diventare più piccolo. Secondo un recente studio condotto dal “Dartmouth College”, università statunitense della contea di New Hampshire, il cervello umano, attualmente, sarebbe più ridotto rispetto a quello di tremila anni fa. Da qui ad un secolo potrebbe rimpicciolirsi ancora, in quanto vittima della presunta “intelligenza collettiva” – secondo l’ipotesi degli studiosi – trasmessa attraverso il contesto sociale e dalla valanga di informazioni che si ricevono su quegli infernali strumenti tecnologici, che sono diventati gli smartphone.

Il cervello umano sempre più piccolo

Ad osservare le immagini, balza subito all’occhio un decadimento estetico, che sembra stridere con tutti i mezzi a disposizione oggi per la cura del corpo. Evidentemente gli effetti si riveleranno un vero e proprio tsunami da questo punto di vista. Inoltre, più che un’evoluzione sembra di assistere ad una carrellata involutiva che, pare, di riportarci all’era dell’uomo primitivo, oppure un effetto della concezione del tempo ciclico. Infine, si spera che lo studio in questione, si riveli simile al frutto della fantasia di qualche scrittore horror o di distopie sociali. Anche se la realtà, spesso la supera!

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