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Ammazzato a coltellate perché non voleva fra i piedi il rivale in amore

La vittima non gradiva la presenza invadente di quell’uomo che frequentava troppo assiduamente la sua convivente. Poi le intercettazioni hanno rivelato una drammatica verità.

Milano – Avevano chiamato il 118 perché il pensionato non dava più segni di vita dopo un presunto incontro con due marocchini. Invece sarebbero stati i due amanti ad accoltellare l’uomo poi deceduto per una copiosa emorragia. Il fatto di sangue è avvenuto in una delle palazzine Aler di via Panigarola 8 a Milano, quartiere Corvetto, lo scorso 25 aprile. I soccorritori del servizio pubblico, una volta giunti in casa di Pier Luigi Landriani, 69 anni, non potevano fare altro che constatare la morte dell’uomo ritrovato cadavere sul pavimento del salotto di casa in una pozza di sangue.

All’epoca dei fatti la badante dell’assegnatario dell’alloggio popolare, Andrèia Cristiane Nascimento, 49 anni, brasiliana di San Paolo, e un suo intimo amico, Giovanni Iuliano, salernitano di 35 anni, si trovavano nell’appartamento del pensionato e avevano riferito a polizia e operatori sanitari di aver trovato Landriani in fin di vita dopo un incontro con due marocchini che avrebbero litigato con l’uomo per un debito di 70 euro a fronte di una vendita di alcune dosi di droga. Nascimento conviveva con la vittima mentre Iuliano pare frequentasse con assiduità quella casa contro il volere della vittima che, a detta dei vicini, non gradiva la presenza, forse troppo invadente, dell’operaio di Salerno.

L’ingresso della palazzina teatro della tragedia

Gli investigatori della Mobile, diretti dal dirigente Marco Calì e dal vice questore Domenico Balsamo, coordinati dal Pm Andrea Fraioli, sentono subito puzza di bruciato e proseguono le indagini rivoltando come un calzino la vita e le frequentazioni di Nascimento e Iuliano fra i quali pare ci fosse più che un’amicizia. Sulla scorta dei video prodotti da alcune telecamere installate nel cortile del complesso popolare che avevano ripreso la coppia mentre si dirigeva in casa di Landriani, dove rimaneva negli orari compatibili con l’omicidio per poi uscire dopo le incombenze di rito di polizia e sanitari, e di diverse intercettazioni telefoniche, gli inquirenti decidevano di fermare i due sospettati di omicidio aggravato ritenendo sussistente il pericolo di fuga.

L’uomo e la donna verranno bloccati in una tenda, montata alla meno peggio, nei giardinetti di via Virgilio Ferrari. Il 9 maggio scorso, alle 19.52, Nascimento e Iuliano se ne dicevano di tutti i colori per telefono mentre i registratori della polizia non perdevano una parola:

L’appartamento in uso alla vittima di cui era assegnatario

”Ammetti, ammetti che hai ammazzato…”, urla Nascimento al suo amico del cuore. Ma non è tutto. Dagli atti emerge che Iuliano sarebbe entrato alle 22.28 nell’appartamento del pensionato e ne usciva “camminando a passo veloce e guardandosi intorno” alle 23.17. La prima chiamata al 112 di Nascimento è delle 23.12: Iuliano è ancora dentro l’alloggio di Landriani. Lo proverebbe un audio registrato nel quale si sente la badante che gli dice “Tu mi lascia di fottermi da sola? Io mando la polizia a casa tua eh… Giovanni, Giovanni…“. Subito dopo Iuliano, preso dal panico e dall’ansia, avrebbe ricontattato la brasiliana per chiederle che cosa stesse succedendo:

“Tu sei testimone – gli dice Nascimento, come se i due fossero d’accordo sulla versione da riferire agli investigatori – tu hai visto che i marocchini hanno accoltellato a lui, allora perché non ti presenti?”. Nei giorni successivi fra i due litigi e tensioni sfociano in discorsi fiume che valgono quasi come un’ammissione di responsabilità. Per quanto riguarda l’esecutore materiale del delitto gli inquirenti sono propensi nel ritenere che a colpire la vittima siano stati tutti e due, forse con lo stesso coltello. L’autopsia e gli elaborati della Scientifica, squadra diretta da Anna Maria Di Giulio, che sulla scena del crimine ha repertato diversi indizi, potranno chiarire ulteriormente la dinamica del delitto.

La polizia con i reperti acquisiti in casa della vittima

Sul movente rimane più di un dubbio e non sarà facile appurarlo “in una realtà difficile in cui si affastellano fatti e segmenti di storie interpersonali“. Può darsi che il pensionato, infastidito per la presenza sempre più indiscreta di Nascimento e Iuliano in casa propria, abbia avuto da ridire forse innescando un alterco. I due per non sentirlo più sarebbero passati alle vie di fatto ma non è detto che a monte non ci fosse una reale questione di soldi.

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