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Allevamento lager: 400 cagnolini sequestrati

Molti di loro erano morti o apparivano denutriti e feriti. Altri ancora erano rinchiusi dentro gabbie per conigli zeppe di escrementi. Non c’era traccia di cibo. In molti sapevano dell’allevamento fatiscente ma nessuno fiatava. Adesso sarà la Procura di Napoli a fare chiarezza sul triste fatto di cronaca.

Casaluce (Caserta) – In molti sapevano ma nessuno denunciava. Questo è poco ma sicuro anche perchè 400-450 cani, e nei mesi scorsi pare fossero molti di più, certo non possono non attirare l’attenzione del circondario i cui residenti erano a conoscenza dell’allevamento abusivo di Casaluce, in provincia di Caserta. E forse era risaputo anche da parte di alcune associazioni animaliste che pare se ne siano state in silenzio incrementando il clima di omertà e connivenza che si respira da queste parti. A riprova che il commercio illecito di cuccioli di razza e di animali da vendita è gestito da persone senza scrupoli che pensano solo al vertiginoso giro d’affari che c’è dietro gli animali d’affezione.

La notizia del maxisequestro, il primo di tale portata in Italia, è stata diramata da Cristiano Ceriello, presidente del Partito Animalista Italiano che come avvocato aveva già sollecitato la Procura della Repubblica di Napoli Nord affinchè ponesse sotto sequestro l’allevamento-lager. Il 19 ottobre scorso i carabinieri Forestali di Marcianise hanno aperto i cancelli del canile, con l’ausilio dei vigili del Fuoco, per poi apporre i sigilli alla struttura fatiscente e realizzata con materiale di fortuna.

Carmine Munno, responsabile del Partito Animalista per la provincia di Caserta, è stato nominato custode giudiziario dalla Procura. Munno e Ceriello, quest’ultimo come legale di fiducia, sono entrati nel canile con i carabinieri ed i veterinari dell’Asl per censire gli animali e verificare lo stato di salute di 400 cani di razza di piccola taglia, oltre ad altri ormai moribondi. Decine di queste bestiole pare non si cibassero da diversi giorni e apparivano maltrattati e feriti, altri erano impauriti e debilitati psicologicamente perchè rinchiusi in gabbie da troppo tempo o adibiti a sfornare cucciolate per chissà quani mesi.

Il blitz di carabinieri e veterinari dell’Asl

In altri capannoni sono state rinvenute cucciolate addirittura di poche settimane con mamme ancora in allattamento: fra loro c’erano beagle. hasky, bassotti e razze di valore commerciale, alcuni cuccioli erano morti da giorni e giacenti sui propri escrementi:

“Proprio per questo il titolare della struttura – evidenzia l’avvocato Ceriello – dovrà rispondere anche di uccisione di animali, oltre che di maltrattamento, senza contare il dover verificare che fine abbiano fatto i 50 cani in più che vi erano a settembre, porre al vaglio carte sanitarie e valutare altri possibili reati che, solo ora, possono essere verificati avendo avuto il sequestro della struttura“.

Insomma adesso spetterà agli inquirenti fare chiara luce su quanto scoperto per poi procedere contro il responsabile della struttura ed i suoi sodali:

Un cucciolo scheletrito

“Oltre a verificare i reati – ha aggiunto Munno – ci sarà ora da prendersi cura degli animali per i quali non erano stata trovata nemmeno una busta di crocchette sul posto. Solo i volontari animalisti hanno portato solo ieri almeno 200 chili di crocchette che sono bastate a malapena per cibare animali affamati. Per questo si è anche lanciato un appello a volontari ed altre associazioni per poter prendersi cura delle centinaia di animali, tutti di razze ed età diverse, oltre che dare una mano. Intanto si prende atto come quello di Casaluce sia il più grande sequestro in Italia in un canile lager, questo in una estate ed autunno 2023 che hanno visto drammaticamente aumentarsi i reati contro gli animali”.

Chiunque voglia adottare anche uno di questi cagnolini è il benvenuto. Non facciamoli finire di nuovo prigionieri in un canile.

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