La Corte d’Assise accoglie la richiesta dei pm. La 32enne era stata uccisa tre anni fa a coltellate: fu trovata carbonizzata nel bagagliaio della sua auto nel Modenese. La famiglia della vittima: “Finalmente giustizia”.
Modena – È arrivata la sentenza di primo grado per l’omicidio di Alice Neri, la 32enne uccisa a coltellate tre anni fa e trovata carbonizzata nel bagagliaio della sua auto a Fossa di Concordia sulla Secchia, in provincia di Modena. Il tribunale di Modena ha condannato a 30 anni di reclusione Mohamed Gaaloul, unico imputato del caso, come richiesto dalla pubblica accusa rappresentata dai pm Claudio Natalini e Katia Marino Amara.
Alla lettura del verdetto, in aula si è levato un applauso, accompagnato da un grido: “Giustizia!”. La madre e il fratello di Alice si sono stretti in un abbraccio commosso, mentre l’imputato ha ribadito la propria innocenza, dichiarando: “Io non sono colpevole. Dormirò sereno”.
Accoltellata e poi bruciata in auto
Alice Neri fu uccisa la notte del 18 novembre 2022. Secondo quanto accertato dalle indagini, la giovane è stata accoltellata con sette colpi prima che il suo corpo venisse dato alle fiamme e nascosto nel bagagliaio della sua auto.
Oltre alla condanna, la Corte ha disposto ingenti risarcimenti a favore dei familiari della vittima: 1 milione di euro alla figlia minore di Alice, 600 mila euro alla madre, Patrizia Montorsi, 200 mila euro al fratello, Matteo Marzoli e 10 mila euro alle associazioni per la tutela delle donne.
Il legale di Gaaloul, Roberto Ghini, ha annunciato ricorso in appello, definendo il verdetto “una sentenza assurda, non basata su prove concrete”. “Se ci sono sentenze che spesso vengono ribaltate – ha dichiarato – sono proprio quelle in Corte d’Assise, dove pesa molto l’istinto più che la razionalità. Questa decisione, dal punto di vista logico-giuridico, non può reggere”.
Il marito della vittima: “Vogliamo il colpevole, non un colpevole”
Assente al processo il marito di Alice, Nicholas Negrini, che tramite il proprio avvocato aveva scelto di uscire dal procedimento per dissenso con la conduzione delle indagini. “Non vogliamo un colpevole, ma il colpevole”, aveva dichiarato in passato.
Oggi, però, per la famiglia di Alice, è arrivata una prima risposta giudiziaria: “Finalmente giustizia”, hanno detto in aula, mentre un applauso ha salutato la presidente della Corte, Ester Russo, al termine della lettura del dispositivo.