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Alcolock obbligatorio per i recidivi: parte la rivoluzione del nuovo codice della strada

Il ministro Salvini ha firmato il decreto che introduce definitivamente i dispositivi anti-alcol sulle auto dei guidatori già sanzionati. Costi elevati e dubbi tecnici non fermano la misura.

Roma non perdona più chi si mette al volante con un bicchiere di troppo. Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha messo nero su bianco una delle novità più controverse del nuovo codice della strada: l’obbligo di installare l’alcolock per tutti i recidivi sorpresi a guidare in stato di ebbrezza.

Una misura senza appello

Il decreto firmato dal ministro segna la fine di ogni discussione. Chi è già stato sanzionato per aver guidato con un tasso alcolemico superiore a 0,8 grammi per litro dovrà obbligatoriamente installare il dispositivo sulla propria auto. Il meccanismo è semplice quanto implacabile: prima di accendere il motore, il conducente deve soffiare in un tubo. Se il test rileva anche solo una traccia di alcol, l’auto resta spenta.

Matteo Salvini

“Si tratta di una misura chiave per i recidivi”, sottolinea il Ministero dei Trasporti, “che potranno condurre solo veicoli a bordo dei quali risulti installato tale dispositivo”. Non ci sono vie di mezzo: o si rispetta la soglia zero alcol, o si resta a piedi.

Controlli serrati e sigilli anti-manomissione

Il decreto non lascia spazio a furbizie. Gli installatori autorizzati dovranno applicare un sigillo speciale per prevenire qualsiasi tentativo di manomissione del dispositivo. Durante i controlli su strada, il conducente dovrà esibire l’originale della dichiarazione di installazione e il certificato di taratura valido.

L’alcolock potrà essere installato su diverse categorie di veicoli, sia per il trasporto di persone che di merci, e dovrà rispettare gli standard della normativa europea. Sul sito del Portale dell’automobilista sarà pubblicato l’elenco degli installatori autorizzati e dei modelli di veicoli compatibili.

Il nodo dei costi e delle auto datate

La strada verso l’applicazione della norma non è però priva di ostacoli. Il prezzo dell’alcolock si aggira intorno ai 2.000 euro per auto, una cifra che fa già discutere e che è interamente a carico del trasgressore. A questo costo iniziale si aggiungono le spese per i boccagli monouso, le revisioni periodiche e gli eventuali interventi di manutenzione.

Il parco auto italiano è datato

Ma sono soprattutto le caratteristiche del parco auto italiano a preoccupare gli addetti ai lavori. Federcarrozzieri lancia l’allarme: “Il parco auto italiano è molto anziano, con quasi il 22% delle auto circolanti che ha un’età superiore ai 19 anni. C’è il rischio concreto che su molte autovetture particolarmente anziane sia tecnicamente impossibile installare l’alcolock.

Un altro aspetto critico riguarda la scelta delle officine autorizzate: sono i produttori stessi a selezionare gli installatori, con il rischio di limitare la concorrenza e concentrare il servizio in poche mani.

Dubbi legali e ricorsi in vista

L’Associazione italiana periti estimatori danni (Aiped) aveva già messo in guardia contro possibili contenziosi legali. Secondo l’associazione, il decreto contiene “alcune criticità in grado di dare vita a contenziosi legali e ricorsi da parte degli automobilisti”.

Una delle perplessità riguarda il fatto che “l’installazione e lo smontaggio del dispositivo alcolock non rientrano tra le operazioni tecniche soggette a visita e prova da parte degli uffici della motorizzazione civile”. Un vuoto normativo che potrebbe aprire la strada a controversie, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza del veicolo dopo la rimozione del dispositivo.

Altro punto critico: cosa succede se il sigillo si danneggia accidentalmente, ad esempio durante un incidente? Il rischio è che venga interpretato come manomissione, con conseguenti sanzioni anche se il conducente non ha alcuna colpa.

Sanzioni severe per chi non rispetta l’obbligo

Le conseguenze per chi non installa l’alcolock o tenta di manometterlo sono pesanti: multa da 158 a 638 euro e sospensione della patente da 1 a 6 mesi. Se viene accertata la manomissione del dispositivo, le sanzioni raddoppiano. Se invece il trasgressore viene trovato nuovamente alla guida in stato di ebbrezza senza l’alcolock, tutte le sanzioni aumentano di un terzo.

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Il problema delle famiglie con un’auto sola

Un aspetto particolarmente delicato riguarda l’uso del veicolo da parte di altri membri della famiglia. Se l’auto soggetta a obbligo di alcolock è l’unica disponibile, chiunque voglia guidarla dovrà sottoporsi al test prima di accendere il motore, anche se non ha alcuna infrazione a carico.

Poiché l’alcolock rileva qualunque traccia di alcol, sarà sufficiente aver bevuto un bicchiere di vino o una birra – pur rimanendo sotto la soglia legale di 0,5 g/l – per impedire l’avvio del motore. Questo può costituire un ostacolo importante per le famiglie con un solo veicolo, rendendolo temporaneamente inutilizzabile anche per altri adulti autorizzati alla guida.

Una svolta senza ritorno

Nonostante i dubbi sollevati dai professionisti del settore, la decisione è ormai presa. Il nuovo codice della strada, in vigore dal 14 dicembre scorso, rappresenta una svolta nella lotta contro la guida in stato di ebbrezza. L’alcolock si configura come uno strumento di prevenzione tecnologica che punta a eliminare alla radice il rischio di recidive.

Per chi ha già pagato una volta il prezzo di aver guidato sotto l’effetto dell’alcol, la strada è tracciata: o si accetta il dispositivo o si rinuncia definitivamente a guidare. Una scelta che il legislatore ha voluto togliere dalle mani dei trasgressori, affidandola alla tecnologia.

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