Aggiungi un posto a tavola (del re): alla Venaria i banchetti raffinati delle corti

La curiosa storia dei pranzi di papi, principi e sovrani ripercorsa da 200 dipinti e arredi dal Rinascimento ai Savoia.

Torino – Oltre 200 tra dipinti, arredi da tavola, splendidi servizi di porcellana e d’argento provenienti dalle principali corti italiane che documentano e “raccontano” l’affascinante e curiosa storia dei pranzi di papi, principi e re. Alla Reggia di Venaria (Torino) è possibile rivivere, fino al 28 gennaio 2024, l’atmosfera dei banchetti raffinati e pantagruelici delle corti grazie alla mostra Sovrani a tavola. Pranzi imbanditi nelle corti italiane, allestita presso gli spazi del secondo piano delle Sale delle Arti.

Curata dallo storico Andrea Merlotti insieme alle storiche dell’arte Silvia Ghisotti e Clara Goria, l’esposizione racconta, grazie ad una ricerca ampia ed inedita, le tavole reali nella loro rappresentazione simbolica e nelle loro pratiche quotidiane, che hanno mantenuto influenze fino ai giorni nostri. Forte dell’allestimento curato da Lorenzo Greppi, la narrazione si sviluppa in tre sezioni suddivise in 14 sale, che dai banchetti delle corti tra Cinque e Seicento giunge sino ai pranzi del Quirinale sabaudo.

Anonimo artista fiammingo, già attribuito a scuola di Alonso Sánches Coello, Il pranzo reale (Il banchetto degli Asburgo) (1599 circa; olio su tela; Varsavia, Museo Nazionale) ©National Museum in Warsaw. Foto di Piotr Ligier

Banchetti di nozze e convitti privati

Fra le opere principali, si possono ammirare alcune fra le più rare e celebri raffigurazioni di pranzi di sovrani italiani come il Banchetto di nozze di Ferdinando di Toscana e Cristina di Lorena del 1589, opera di Domenico Cresti detto “il Passignano” (Vienna, Kunsthistoriches Museum) e il Convito nuziale di Elisabetta Farnese e Filippo V di Spagna del 1714, dipinto da Ilario Mercanti detto “lo Spolverini” (Parma, Collezioni d’Arte del Comune).

Saliera in lapislazzuli delle Botteghe granducali (Firenze, Gallerie degli Uffizi)

Proviene, invece, da una collezione privata inglese ed è esposto al pubblico per la prima volta il dipinto di Ludwig Guttenbrunn, raffigurante Un tè a Evian dei principi di Piemonte – Carlo Emanuele di Savoia e Maria Clotilde di Borbone – con alcune ladies inglesi (1787).

Ludwig Guttenbrunn, Un tè a Evian (1787; olio su tavola; collezione privata)

Un viaggio stimolante tra “usi e sapori”

Non mancano opere preziose come la cinquecentesca Saliera in lapislazzuli delle Botteghe granducali (Firenze, Gallerie degli Uffizi) e notevoli maioliche provenienti dai grandiosi servizi delle corti italiane. Di grande importanza e qualità sono i servizi settecenteschi provenienti da Palazzo Pitti e dal Quirinale. Per la prima volta è inoltre presentata una versione ridotta della mise en place in uso nel Palazzo Reale di Napoli ai tempi di Ferdinando IV, con porcellane dello splendido Servizio delle Vedute Napolitane (detto anche “dell’Oca”), realizzato intorno al 1793, e modelli in biscuit del Dessert per 60 coverti, provenienti da Capodimonte.

L’allestimento della mostra

Il Quirinale ha poi concesso alcuni importanti servizi della corte d’Italia provenienti dalla raccolta di oggetti destinati alla tavola reale a fine Ottocento. Si tratta di un autentico viaggio stimolante tra “usi e sapori” rappresentati nelle diverse epoche, secondo differenti tradizioni dinastiche, reso possibile grazie alla collaborazione con le più importanti ex residenze reali d’Italia: dal Quirinale alle regge di Capodimonte e di Caserta, dal Palazzo Reale di Milano a Palazzo Pitti di Firenze, dal Palazzo Reale di Napoli a quelli di Torino e Firenze, insieme a quelle di molti altri musei italiani ed europei che hanno prestato le loro preziose opere. Il catalogo è pubblicato da Silvana Editoriale.

INFORMAZIONI

Sovrani a tavola. Pranzi imbanditi nelle corti italiane
Reggia di Venaria (TO), Sale delle Arti
Dal 28 settembre 2023 al 28 gennaio 2024
Ingresso compreso nel biglietto della Reggia.
Informazioni: lavenaria.itresidenzerealisabaude.com

Immagine d’Apertura: Domenico Cresti detto il Passignano, Banchetto di nozze di Ferdinando di Toscana e Cristina di Lorena (1590; olio su tela; Vienna, Kunsthistorisches Museum) ©KHM-Museumsverband

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