Una battaglia quella di Francesca Della Valle non solo personale. La legge in questione infatti andrebbe riveduta e corretta e se era nata per rendere meno rigida la normativa sulle interdizioni e inabilitazioni ha poi finito per diventare anche peggio. Familiari, parenti e amici debbono vedersi riconosciuto il diritto di incontrare la persona assistita senza preclusioni né divieti discrezionali.
Roma – La normativa sulle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa) è da anni sempre più chiacchierata. Le Rsa, ovvero strutture socio-sanitarie dove vengono assistite persone non autosufficienti sotto diversi profili, sono state istituite con la legge 67/88 e con il DPCM del 22 Dicembre 89. La legge 6/04 è istitutiva, invece, della finalità di tutelare, con la minore limitazione possibile della capacità di agire, le persone prive in tutto o in parte di autonomia nell’espletamento delle funzioni della vita quotidiana, mediante interventi di sostegno temporaneo o permanente.
In questo ultimo caso è previsto il cosiddetto amministratore di sostegno, in buona sostanza quasi sempre un professionista o un familiare nominato dal giudice tutelare, che amministra in tutto e per tutto l’assistito, patrimonio compreso, che non é in grado di farlo. Da anni ormai le cronache dei giornali riportano di veri e propri scandali in danno di presunti “alienatI” che sarebbero stati “ripuliti” di ogni loro avere da persone senza scrupoli che hanno prosciugato conti correnti, venduto immobili e beni mobili all’insaputa dei loro patrocinati.
Insomma le proteste non si contano più cosi come querele ed esposti contro una legge che crea fantasmi, privati degli affetti più cari, ridotti ad un numero di protocollo:
”… Da 13 mesi ho trasformato il mio dolore privato in lotta sociale per cancellare una legge che allo stato attuale interessa 400 mila persone – dice Francesca Della Valle, giornalista, compagna di Lando Buzzanca, quest’ultimo “ospite” di una Rsa – che tra un anno saranno 5 volte tante, individui che non hanno voce, che sono tolti all’affetto dei propri cari e sequestrati a causa della discrezionalità di questa normativa…”.
La giornalista e conduttrice televisiva, da anni compagna di Lando Buzzanca, 87 anni, palermitano, interprete di innumerevoli film, commedie e fiction di grande successo, combatte per l’abrogazione della legge 6/04 promulgata come forma di tutela giuridica meno rigida rispetto all’interdizione e all’inabilitazione. La normativa, di contro, è diventata uno strumento attraverso il quale è possibile limitare fortemente la libertà e violare i diritti dei diretti interessati, cosiddetti “beneficiari“.
Una legge che, come abbiamo accennato, consente agli amministratori di sostegno delle persone fragili un ruolo di discrezionalità sulla vita dell’assistito a discapito di parenti e amici:
”…Il 25 maggio scorso io ed altri amici di Lando siamo andati nella Rsa dove è ricoverato dal 27 dicembre 2020 – aggiunge la compagna – e segregato contro la sua volontà e lasciato là a marcire…In cinque mesi ho potuto vederlo solo 5 volte e l’ultima è stata il 15 di aprile. Anche altri amici sono entrati nella Rsa chiedendo di vederlo ma i responsabili non hanno consentito…”
Il noto attore siciliano sarebbe stato ricoverato per un incidente domestico che gli aveva causato un trauma cranico:
”…Aveva una blanda afasia – continua la giornalista – ma il medico ha interrotto la logopedia che stava facendo e ha allontanato il suo medico di fiducia. Doveva uscire ad agosto, ma c’è stato il blocco dovuto alla pandemia. Poi, il 27 dicembre, è stato trasportato nella Rsa e trattenuto lì contro la sua volontà. Quindi il 21 aprile 2021 è stato isolato e, di fatto, sequestrato…”.
La famiglia dell’attore parla di demenza senile dunque della necessità di assistere al meglio il loro congiunto che non sarebbe in grado di riconoscere nemmeno i figli. Mentre Dalla Valle ritiene che si tratti di un tentativo dei parenti di escluderla dalla vita del compagno che avrebbe dovuto sposare, anche in ospedale:
”… Dopo l’interpellanza urgente al vaglio del ministero della Giustizia, presentata dall’onorevole Paolo Barelli di FI – conclude Dalla Valle – ci sarà un’interrogazione al Senato sulla revisione della disciplina dell’amministrazione di sostegno in funzione di una maggiore tutela dei soggetti interessati a tale istituto…Non possiamo far morire in una Rsa persone come Lando ed io combatterò per lui e in suo nome per tutti coloro che non hanno voce, per le invisibili vittime di questa legge e spero che l’abrogazione arrivi prima possibile perché il mio amore deve tornare a casa…”.