Nel pomeriggio le esequie della studentessa 22enne uccisa dall’ex fidanzato filippino. Tremila al corteo. Una voce dai presenti invoca la condanna al killer: “Ergastolo”.
Terni – Anche a Terni, come a Messina, è il giorno del dolore. Se in Sicilia stamani centinaia di persone si sono ritrovate a Misilmeri per dare l’addio a Sara Campanella, trucidata dal collega di università Stefano Argentino, che non accettava il suo “no“, oggi pomeriggio a Terni si sono celebrati i funerali di Ilaria Sula, uccisa dall’ex fidanzato filippino Mark Antony Samson. Prima la processione partendo da casa della vittima di femminicidio e poi la preghiera per la studentessa.
Oltre 3 mila persone hanno partecipato al corteo. C’erano i familiari, gli amici, i colleghi di studi della 22enne e le associazioni contro la violenza sulle donne nel corteo partito dal civico 5 di viale dello Stadio alle 14 per poi raggiungere il cimitero dove la bara bianca è stata tumulata dopo un momento di raccoglimento. Negli ultimi giorni, davanti alla casa di Ilaria sono stati portati fiori, biglietti e striscioni in memoria della ragazza e contro la violenza sulle donne.
Il padre di Ilaria ha ringraziato “tutta la città, il sindaco e le forze del ordine e tutte le persone per la loro solidarietà versò la sua famiglia”. A Terni, come deciso dal primo cittadino Stefano Bandecchi, oggi è stata prevista “l’esposizione delle bandiere a mezz’asta o abbrunate sugli edifici comunali” in segno di lutto.
Stravolti dal dolore i genitori. Il padre di Ilaria Sula, Flamur Sula, al termine del funerale ha chiesto “giustizia”. “Deve marcire in carcere”, ha affermato riferendosi a chi l’ha uccisa. “Non meritava questa fine perché era veramente una figlia d’oro, un angelo”, ha aggiunto. Per poi ringraziare “tutta la polizia”. “Una ragazza d’oro, ci sono poche parole. Parlano tutte le persone che sono venute”, ha ribadito il fratello Leon con i giornalisti.
Qualche momento di tensione si è avuto durante il discorso del sindaco. Mentre il primo cittadino ha accennato al perdono, una delle donne presenti ha gridato “ergastolo”. “Una ragazza che ha trovato sulla sua strada un diavolo, un uomo indegno di essere chiamato uomo” ha detto Bandecchi parlando durante un momento di riflessione davanti all’ingresso del cimitero.
Il sindaco ha parlato di “tristezza enorme nel cuore e consapevolezza che non doveva essere lei qui in questa condizione”. “Ringrazio tutta la comunità musulmana, albanese (a cui la ragazza apparteneva) – ha aggiunto, secondo quanto riporta l’Ansa – per aver sostenuto con dignità e forza un fatto così difficile e inaspettato per la città di Terni”.
Il padre di Ilaria Sula, ha sottolineato ancora il sindaco, “ha una dignità incredibile. Speriamo che la giustizia italiana per una volta non voglia darci parole inutili come perdono”. A quel punto il grido “ergastolo” accompagnato da un applauso. “Perché nessuno scordi l’ennesimo atto osceno, un femminicidio che oggi ci è vicino” ha sottolineato Bandecchi.
Fuori dal cimitero si è svolta anche una cerimonia con rito islamico. “Grazie a tutti i presenti”, hanno detto i rappresentanti della comunità islamica locale prendendo la parola. “Il dolore è tanto per la morte di questa ragazza – hanno aggiunto -, la consolazione più importanza è la consapevolezza che questo mondo è di transito”. Ad attendere la bara due ali di folla con in mano palloncini bianchi e rossi, che poi sono stati fatti volare in cielo.
Intanto a Roma, alla Sapienza, in memoria di Ilaria sono state sospese le lezioni. La rettrice Antonella Polimeni ha detto all’Ansa che proporrà agli organi dell’ateneo di intitolare i nuovi spazi di studio de La Sapienza ad Ilaria Sula. “E’ partita la convocazione degli organi di ateneo in questi minuti – fa sapere la rettrice – e proporrò di intitolare la prossima settimana i nuovi spazi di studio, molto belli, appena ristrutturati, alla memoria di Ilaria. È un modo, oltre che per ricordarla, per non perdere la memoria di fonte a questo ennesimo femminicidio”.