Reati in crescita in Toscana, ma anche più denunce. Tra i successi, il ritrovamento di un trittico del XV secolo rubato oltre 50 anni fa.
Firenze – Nel corso del 2024, il Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze ha messo a segno importanti risultati nella lotta ai reati contro l’arte e la cultura, recuperando beni per un valore stimato di circa cinque milioni di euro. Un bilancio che conferma l’eccellenza italiana nella tutela del patrimonio artistico, attraverso indagini meticolose, cooperazione internazionale e un’intensa attività preventiva.
Secondo i dati diffusi, in Toscana i reati a danno del patrimonio culturale sono aumentati del 17% rispetto al 2023 (28 episodi contro i 24 dell’anno precedente), con edifici religiosi tra gli obiettivi più colpiti. Tuttavia, le denunce sono raddoppiate – da 28 a 57 – a dimostrazione dell’efficacia dell’attività investigativa svolta dall’Arma.
Tra i casi più significativi spicca il ritrovamento di tre tavole del XV secolo, parti di un trittico rubato nel 1970 dalla chiesa di San Giovanni Battista ad Arrone (Terni). Le opere, attribuite al pittore Antonio da Viterbo, detto il Pastura, erano finite inconsapevolmente nelle mani di un erede. Grazie alla banca dati dei Carabinieri TPC, che raccoglie le immagini di migliaia di opere trafugate, è stato possibile identificarle e avviare le pratiche di restituzione.
Il successo di quest’operazione riflette il valore di un’attività investigativa che si basa su archivi digitali all’avanguardia, scambi informativi con le autorità estere e una capillare rete di controllo sul mercato antiquario e online.
L’attività del Nucleo fiorentino si inserisce nel più ampio quadro nazionale di contrasto alla criminalità culturale, che fa dell’Italia un modello di riferimento nel mondo per la protezione e la restituzione dei beni culturali.