Grazie alla Lav, ATS e Forestale hanno sequestrato gli animali, tenuti in gabbia e senza cure da una donna affetta da disturbo psichiatrico. Saranno curati e portati in strutture idonee.
Bergamo – Oggi è avvenuto il sequestro di trenta cani, eseguito da ATS e Corpo Forestale, a seguito di diverse segnalazioni pervenute da marzo 2025 allo Sportello LAV contro i maltrattamenti sugli animali di Bergamo. È immediatamente partita una complessa attività di indagine relativa alla detenzione dei cani all’interno di un’abitazione privata su tre piani con un piccolo giardino, in condizioni igienico-sanitarie gravemente compromesse.
Molti degli animali erano rinchiusi per la maggior parte del tempo in gabbie o kennel, con evidenti segni di malessere fisico e psicologico. Le condizioni economiche precarie della detentrice hanno aggravato ulteriormente la situazione, impedendo le cure veterinarie necessarie.
“Il 25 giugno scorso abbiamo depositato l’esposto sperando che la situazione potesse cambiare e abbiamo appreso che la responsabile degli animali aveva intenzione di spostare i cani nel timore che potessero toglierglieli” – spiega Annarita D’Errico, Responsabile Nazionale degli Sportelli LAV – “Eravamo di fronte a una situazione di grave sofferenza animale, resa possibile da una patologia purtroppo ancora poco riconosciuta e troppo spesso sottovalutata come l’animal hoarding”.

In passato erano già pervenute altre segnalazioni da parte di volontari che dichiaravano di temere per la vita di alcuni cani rinchiusi, ma i diversi tentativi di intervento non avevano portato a nulla. Grazie all’azione determinata di LAV è stato possibile documentare una situazione di sovraffollamento, incuria e degrado ambientale tali da configurare una condizione incompatibile con la natura etologica degli animali.
La raccolta di prove ha infatti mostrato che la signora che teneva i cani soffriva di un grave disturbo comportamentale noto come sindrome da “animal hoarding”, ovvero la tendenza ad accumulare animali senza la capacità di fornire loro un’adeguata assistenza, pur ritenendo di agire per il loro bene.

Tra i casi più gravi, sono stati riscontrati:
- Peppino, affetto da leishmaniosi e immobilizzato per l’anchilosi causata dalla lunga permanenza in gabbia;
- Perla, con un evidente tumore non trattato;
- Orco, in grave sovrappeso e incapace di camminare;
- Caucaso, con displasia articolare;
- un cane maremmano, con problemi alla tiroide e
- un terrier, coperto di lividi.
A fronte di quanto emerso, la LAV di Bergamo ha prontamente informato il Sindaco, i Servizi sociali e ha presentato una denuncia-querela direttamente presso la Procura del Tribunale di Bergamo, per le ipotesi di reato di maltrattamento e detenzione incompatibile ex art. 727 e 544-ter del Codice Penale.
Grazie al sequestro dei cani si è posto fine alle sofferenze degli animali coinvolti. La sede locale LAV di Bergamo si è immediatamente attivata per garantire il trasferimento dei cani in strutture idonee, dove potranno ricevere le cure necessarie e vivere in ambienti sani e rispettosi dei loro bisogni.