L’uomo era afflitto da problemi economici, soprattutto debiti familiari. Poi i continui furti di sigarette lo avrebbero messo in crisi nonostante i responsabili fossero stati identificati e rinviati a giudizio. Il commerciante scompare senza lasciare tracce mentre quelle che fiutano i cani molecolari finiscono nelle vicinanze dell’abitazione dei genitori. Le indagini sono state archiviate.
Castelnuovo di Porto (Roma) – Del commerciante di via Flaminia si sono perdute le tracce. Emiliano Lesti, 48 anni, separato con due figlie, titolare di una rivendita di tabacchi accanto alla stazione ferroviaria di Castelnuovo di Porto, scompare come un fantasma il 20 marzo 2019.
Il giorno prima aveva visto le sue figlie con le quali era rimasto sino al tardo pomeriggio quando le aveva riaccompagnate dalla ex moglie la quale non aveva notato nulla di strano. Gli spostamenti dell’uomo, sino alla sua sparizione, sarebbero stati ricostruiti dai carabinieri, coordinati dalla Procura di Tivoli, le cui indagini, condotte a tutto tondo, non hanno portato a nulla tanto da essere archiviate alcune settimane addietro.
Il commerciante, già gestore di condomini, è stato cercato dappertutto nell’ambito del Comune romano sino alla periferia dove insistono zone impervie con fitta vegetazione. Nonostante gli sforzi della protezione civile locale, dei militari e dei tanti amici di Emiliano dell’uomo non si è saputo più nulla.
Eppure un paio di fatti strani, nella vicenda, sarebbero emersi sin dalle prime ore della sparizione dell’uomo, per altro iscritto ad una loggia massonica capitolina dalla quale pare intendesse dimettersi:
”…Alle 4.29 di quel 20 marzo di due anni fa mi sono svegliata di soprassalto ed ho visto che Emiliano non era più accanto a me – racconta Micaelangela Romitelli, 50 anni, impiegata – ho pensato che fosse uscito per andare in tabaccheria che regolarmente apriva alle 7. Dopo l’orario di apertura ho iniziato a telefonare ma il cellulare non prendeva. Sapendo che Emiliano sarebbe passato dai genitori che abitano nel medesimo complesso di villette dove stavamo noi, ho pensato bene di passare da loro poiché intorno alle 8 accompagnavo mia figlia a scuola. Davanti casa dei suoi vedo la sua auto ma Emiliano non c’era. Ricordo bene quella giornata perché ci sarebbe stato anche lo scarico delle sigarette tanto che il mio compagno di aveva lasciato 15mila euro in casa per provvedere a pagare il monopolio qualora se ne fosse dimenticato. La ragazza che lo aiutava in tabaccheria aveva chiamato Emiliano al telefono ma anche lei non riusciva a mettersi in contatto. La stessa dipendente chiamava dunque i genitori dell’uomo che avrebbero detto alla ragazza di non sapere dove fosse Emiliano…”.
Dell’uomo infatti si sarebbe perduta ogni traccia in prossimità della villetta dei suoi genitori dove i cani molecolari avrebbero fiutato l’ultima pista. Poi più nulla. Qualcuno attendeva l’uomo sotto casa dei genitori? Il giorno della scomparsa di Emiliano non era come tutti gli altri. Il commerciante aveva diverse incombenze amministrative e fiscali da evadere dunque non se ne sarebbe andato via per nessuna ragione al mondo.
Mentre la protezione civile di Castelnuovo con i carabinieri si davano un gran da fare per cercare il tabaccaio, Angela Romitelli pubblicava sul suo profilo Facebook un appello per il compagno sparito ma nessuno avrebbe scritto notizie utili né segnalazioni di avvistamenti. Almeno dall’inizio:
”…La sorella di Emiliano mi telefonava chiedendomi alcuni documenti riguardanti la tabaccheria – aggiunge Romitelli – subito dopo mi recavo in negozio, con una mia amica, per consegnare i soldi lasciatimi da Emiliano per lo scarico delle sigarette. Il giorno dopo la rivendita era chiusa e così è rimasta sino ad oggi. Non mi so spiegare il perché…”.
Micaelangela Romitelli era molto affezionata ad Emiliano che conosceva dalla sua gioventù e con il quale la donna aveva intrecciato una relazione sentimentale che poi era finita per motivi diversi. Emiliano si era poi sposato, Angela aveva fatto la stessa cosa. Dopo la separazione di entrambi i due si erano rincontrati e fidanzati ancora una volta, e progettavano di sposarsi a breve:
”…Emiliano non mi diceva tutto della sua vita – conclude Angela – me ne sono accorta dopo la sua scomparsa contattando diverse persone che lo conoscevano. Il 21 marzo, il giorno dopo la sparizione del mio compagno, i parenti di Emiliano mi chiedevano le chiavi della casa di Rignano Romano dove ci saremmo dovuti trasferire con il mio compagno. Li mi accorgevo di alcune cose inquietanti…”.
– continua –