“Rosario Livatino tra diritto e fede”: pubblicati gli scritti inediti

A 35 anni dall’uccisione del giudice siciliano da parte della mafia, Treccani pubblica il volume curato dal professor Gaetano Armao. Il libro raccoglie due testi autografati e mai diffusi del magistrato.

Roma, 20 settembre 2025 – Dopo 35 anni dalla scomparsa di Rosario Angelo Livatino e della conclusione del suo corso di perfezionamento in Diritto regionale, esce per i tipi di Treccani il volume “Rosario Livatino tra diritto e fede”

L’opera, a cura di Gaetano Armao, professore di Diritto amministrativo all’Università di Palermo, raccoglie e analizza due documenti originali e fino ad oggi inediti del magistrato di Agrigento. Il primo è la tesi discussa alla Scuola di perfezionamento dell’ateneo palermitano il 21 aprile 1990, pochi mesi prima della sua barbara uccisione. Il secondo è l’orazione funebre che Livatino pronunciò il 12 settembre 1983 durante i funerali del collega Elio Cucchiara, Sostituto Procuratore di Agrigento.

Attraverso lo studio di questi scritti, il libro permette di approfondire ulteriormente la figura del giudice, restituendo il suo pensiero sulla magistratura e sul ruolo del diritto. Un passaggio dell’orazione funebre evidenzia il suo approccio etico e rigoroso: i magistrati, affermava Livatino, si distinguono tra chi interpreta la legge in modo da cercare margini di azione e chi, invece, sceglie di astenersi in assenza di una chiara autorizzazione normativa. La differenza, sottolineava, è la stessa che separa semplici operatori del diritto da autentici servitori della Giustizia.

Nella sua tesi, Livatino affrontava con lucidità il tema dell’abusivismo edilizio, definendolo il risultato di gravi carenze normative e di controlli inadeguati, frutto di una gestione del territorio confusa e inefficace. Il suo ragionamento metteva in luce la necessità di una politica urbanistica coerente e di una vigilanza più attenta da parte degli organi preposti.

Come ricorda Armao, il magistrato rappresentava il modello del servitore dello Stato: riservato, estraneo a qualsiasi protagonismo, fedele alla Costituzione e caduto nell’adempimento del proprio dovere. Una figura che, ancora oggi, testimonia il valore della legalità vissuta con integrità e fede.

Beatificato nel maggio 2021, Rosario Angelo Livatino resta un simbolo della giustizia italiana, esempio luminoso di coerenza morale e professionale.