Sciopero generale del 22 settembre: l’Italia si ferma per Gaza

Sindacati di base proclamano la mobilitazione nazionale contro il conflitto. Coinvolti trasporti, scuole e porti. Cresce l’ondata di proteste in tutta Europa.

Una vasta mobilitazione attraverserà l’Italia il prossimo lunedì 22 settembre. I sindacati di base hanno proclamato uno sciopero generale che interesserà sia il settore pubblico che quello privato. L’iniziativa nasce dalla volontà di esprimere solidarietà concreta al popolo palestinese nella Striscia di Gaza, in quello che i promotori definiscono un genocidio in corso.

La protesta minaccia di fermare il Paese: potrebbero fermarsi trasporti pubblici, scuole, università e il comparto portuale. Anche il personale del Gruppo Ferrovie dello Stato ha aderito alla mobilitazione, facendo presagire possibili disagi significativi per chi utilizza treni e mezzi pubblici. L’obiettivo dichiarato dai sindacati è quello di “paralizzare l’Italia” per lanciare un segnale inequivocabile.

Le rivendicazioni e gli obiettivi

Lo sciopero non si limita alla solidarietà simbolica: i promotori chiedono sanzioni concrete contro Israele, il sostegno alla missione umanitaria della Global Sumud Flotilla e denunciano quella che considerano l’inerzia del governo italiano e dell’Unione Europea di fronte al conflitto. L’Usb ha invitato lavoratori e cittadini a fermare ogni settore: “Porti, aerei, stazioni, treni, scuole, sanità”.

Le adesioni, secondo i sindacati, stanno crescendo costantemente, con l’obiettivo di creare una mobilitazione capillare che attraversi tutto il territorio nazionale. La protesta sarà accompagnata da cortei e sit-in organizzati in diverse città italiane.

Un’ondata europea di proteste

L’Italia non è sola in questa mobilitazione. In Francia si è già registrata una giornata di proteste, che ha visto scendere in piazza oltre 100mila manifestanti da Parigi a Marsiglia contro quello che definiscono un genocidio a Gaza e la crisi di governo. Le autorità francesi hanno mobilitato 80mila agenti delle forze dell’ordine e si sono registrati circa 300 arresti.

Il calendario delle mobilitazioni

Il 22 settembre non rappresenta un episodio isolato nel panorama delle proteste per Gaza. Già questa sera Genova ospiterà una manifestazione in piazza De Ferrari, organizzata dai portuali del Calp insieme a Music for Peace, che invita a portare “solo candele accese e bandiere, lasciando da parte sigle e individualismi personali”.

Venerdì 19 settembre la Cgil ha invece indetto uno sciopero nazionale contro tutte le guerre, con 8 ore di astensione dal lavoro nel settore privato a Genova e una manifestazione ai giardini Melis di Cornigliano. In questo caso non sono previsti disagi nei servizi pubblici essenziali.

Un altro momento significativo si era già verificato il 28 agosto, quando oltre 15mila operatori sanitari in tutta Italia avevano aderito a uno sciopero della fame per commemorare i 1600 medici palestinesi morti nella Striscia, chiedendo lo stop alle forniture di armi a Israele e l’apertura di corridoi umanitari.

I sindacati hanno chiesto di concentrare tutte le agitazioni locali già previste verso la data del 22 settembre, per lanciare “un segnale unico, forte e chiaro” che attraversi l’intero Paese.