Ornella Petillo denuncia le penalizzazioni contrattuali e pensionistiche per i dipendenti degli enti locali: “Serve un confronto urgente con il Governo”.
Roma – «I lavoratori degli Enti Locali sono i figli di un Dio minore tra i dipendenti pubblici». Con queste parole, Ornella Petillo, segretario nazionale UGL Autonomie, denuncia la condizione di chi opera negli uffici comunali e territoriali, ancora in attesa di un rinnovo contrattuale e penalizzati anche sul fronte pensionistico.
Secondo Petillo, i precedenti contratti non hanno eliminato le disparità di trattamento con il resto della pubblica amministrazione e la situazione si è aggravata dopo le modifiche introdotte con la legge di Bilancio 2024. L’Inps, con il messaggio n. 2491 del 25 agosto, ha chiarito infatti che, dal 2025, per i dipendenti pubblici che vanno in pensione a 65 anni non sarà applicata la deroga sulle aliquote di rendimento della quota retributiva.
Una norma che, sottolinea il sindacato, impatta negativamente anche sul differimento del TFR/TFS, già dichiarato illegittimo dalla Corte costituzionale, e che colpisce categorie come insegnanti, dipendenti della sanità e ufficiali giudiziari.
«Il Governo, con il sottosegretario Durigon, sta lavorando su proposte legislative per garantire pensioni più dignitose e sostenibili – ha dichiarato Petillo – ma chiediamo tavoli di confronto che restituiscano dignità a lavoratori troppo spesso dimenticati».
Il segretario dell’UGL Autonomie conclude ricordando che anni di sovraccarico lavorativo e la mancanza di risorse negli enti locali hanno portato a un progressivo depauperamento della forza lavoro pubblica di prossimità, con ricadute pesanti anche sull’economia territoriale.