Il piccolo, 7 anni, era stato trasportato in elisoccorso al Santobono: aveva ingerito una grande quantità di acqua. Disposta l’autopsia per chiarire le cause del decesso.
Salerno – Ancora una tragedia in acqua. Non ce l’ha fatta il bambino di sette anni caduto in una piscina privata a Giffoni Valle Piana, nel Salernitano. L’incidente due giorni fa: il piccolo, originario di Montecorvino Rovella, era stato trasferito d’urgenza in elisoccorso all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli, dopo aver ingerito una grande quantità d’acqua.
Sull’episodio stanno indagando i carabinieri della compagnia di Battipaglia, mentre la Procura di Salerno ha disposto il sequestro della salma e l’esecuzione di un’autopsia per accertare le cause del decesso. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti: una caduta accidentale o un possibile malore improvviso che avrebbe preceduto l’incidente.
La notizia è stata accolta con costernazione a Montecorvino Rovella, il paese dove viveva la famiglia del bambino. Il sindaco Martino D’Onofrio ha espresso pubblicamente il proprio cordoglio attraverso un messaggio sui social: “Con profonda commozione e grande tristezza mi unisco al dolore della famiglia del bambino tragicamente scomparso. Un dolore che colpisce nel profondo l’intera nostra comunità. In segno di lutto e rispetto, ho disposto il rinvio delle cerimonie inaugurali previste a Gauro e San Martino”.
La tragedia avvenuta a Giffoni Valle Piana segue di pochi giorni un evento analogo verificatosi a Gallipoli, dove un altro bambino della stessa età ha perso la vita in circostanze molto simili. Prima ancora, il 30 giugno, una bambina di 8 anni di origini rumene è annegata a Rende, in provincia di Cosenza. Il 15 giugno a Lidi Ferraresi un bambino di 6 anni era morto in piscina a Lido Nazioni, nel camping Tahiti, dopo un tuffo. E prima ancora un bambino di 7 anni, Michael, era annegato nel centro acquatico di Castrezzato, nel Bresciano. In quel caso, c’è stata addirittura una doppia tragedia perché uno dei bagnini della piscina, Matteo Formenti, si è tolto la vita pochi giorni dopo, travolto dalla gogna social: un dramma su cui sta indagando la magistratura, che ha aperto un fascicolo per induzione al suicidio.
Il rapporto ISS del 20 giugno 2025 evidenzia che oltre il 50% degli annegamenti in piscina riguarda bambini sotto i 12 anni, con circa 330 vittime annuali in Italia, di cui il 12% minori di 18 anni. La metà di questi incidenti avviene in piscine domestiche, dove la sorveglianza è spesso carente. Episodi drammatici che riaccendono l’attenzione sulla sicurezza nelle piscine, soprattutto durante i mesi estivi.