Blitz del NAS nell’allevamento-horror pavese: in letamaia carcasse di vitelli e cani

Carabinieri e ATS scoprono capi senza identificazione e box in pessime condizioni igieniche. Bloccata l’intera attività zootecnica.

Pavia -È scattato il 24 luglio 2025 un controllo congiunto dei Carabinieri del NAS di Cremona e del personale veterinario dell’ATS di Pavia presso un allevamento misto nel comune di Giussago, in provincia di Pavia. La struttura, già sotto osservazione da parte delle autorità sanitarie per precedenti violazioni, è finita di nuovo nel mirino per gravi irregolarità strutturali e igieniche, oltre che per anomalie nella tracciabilità degli animali.

Durante l’ispezione, sono stati trovati bovini, equini, ovini, avicoli e tre cani di razza Bergamasca. Sebbene non siano stati accertati episodi di maltrattamento, le condizioni dei box destinati agli animali sono risultate inadeguate sotto il profilo igienico-sanitario e strutturale.

Il quadro si è aggravato quando, all’interno della letamaia dell’allevamento, sono state rinvenute le carcasse in decomposizione di un cane e di un vitello di circa 3-4 mesi, privo del previsto identificativo auricolare.

L’episodio ha portato all’attivazione immediata di una verifica incrociata tra i capi presenti e quelli registrati nella Banca Dati Nazionale dell’Anagrafe Zootecnica. Gli accertamenti hanno messo in luce gravi non conformità nella tracciabilità: sono stati identificati animali con marche auricolari falsate o appartenenti ad altri capi, facendo sospettare manomissioni dei sistemi identificativi.

Alla luce delle irregolarità rilevate, l’intera struttura è stata sottoposta a Blocco Ufficiale da parte dell’ATS di competenza, in attesa di ulteriori accertamenti volti a ricostruire la corretta anagrafica e provenienza degli animali presenti. Anche le condizioni sanitarie dei tre cani Bergamaschi sono sotto esame, e potrebbero portare all’adozione di misure di tutela specifiche.

Il titolare dell’allevamento sarà sanzionato per le molteplici violazioni riscontrate. La gravità delle infrazioni potrebbe portare, come ipotizzato dall’ATS, alla revoca definitiva del Codice Aziendale.

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