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Liste d’attesa infinite? La legge permette la visita privata al costo del ticket

C’è una legge poco conosciuta che consente di saltare la fila se l’ospedale non rispetta i tempi massimi: ecco come funziona e come far valere il tuo diritto.

Le liste d’attesa nel sistema sanitario italiano sono da sempre un problema che affligge milioni di cittadini, costretti spesso ad attendere mesi per una visita specialistica o un esame diagnostico. Tuttavia, esiste un diritto poco conosciuto ma di fondamentale importanza che può rappresentare una soluzione concreta: il diritto all’intramoenia con pagamento del solo ticket quando i tempi di attesa superano i limiti previsti dalla legge.

Cosa prevede la normativa

Il quadro normativo italiano stabilisce dei tempi massimi di attesa per le prestazioni sanitarie che le aziende sanitarie sono tenute a rispettare. Nello specifico, sono consentiti 30 giorni per le visite mediche specialistiche, 60 giorni per gli esami diagnostici strumentali, 72 ore per le prestazioni urgenti e 120 giorni per quelle programmabili.

Visita medica

Quando questi tempi non vengono rispettati, il paziente ha diritto a ricevere la prestazione in regime di intramoenia (la libera professione all’interno della struttura ospedaliera) pagando esclusivamente il ticket sanitario, senza costi aggiuntivi.

Come funziona il meccanismo

Il sistema si basa su un principio di tutela del paziente: se il servizio sanitario pubblico non riesce a garantire la prestazione nei tempi previsti, deve comunque assicurare al cittadino la possibilità di ricevere la cura necessaria senza oneri economici aggiuntivi rispetto al ticket già versato.

In pratica, quando i tempi di attesa superano i limiti stabiliti dalla legge, il paziente può richiedere la prestazione in regime di intramoenia, pagare solo il ticket sanitario ed evitare la parcella privata del medico, che viene invece coperta dall’azienda sanitaria.

I tempi di attesa nella realtà

Nonostante i tempi massimi previsti dalla legge, la situazione reale è spesso ben diversa. Per alcune visite specialistiche, come quelle oncologiche o neurologiche, i tempi di attesa possono allungarsi anche fino a un anno, molto oltre i 30 giorni stabiliti dalla normativa. Analogamente, per esami diagnostici come mammografie o ecografie, i tempi effettivi superano spesso i 60 giorni previsti.

Le difficoltà nell’applicazione

Nonostante sia previsto dalla legge da oltre 20 anni, questo diritto rimane spesso inapplicato per diverse ragioni che includono la scarsa informazione tra i cittadini, le resistenze delle ASL e dei centri di prenotazione (CUP) che non sempre informano i pazienti di questa possibilità, le procedure complesse per l’attivazione del meccanismo e la mancanza di controlli adeguati sulla vigilanza del rispetto di questa normativa.

Come fare valere il proprio diritto

Per attivare questo diritto, il paziente deve innanzitutto verificare che i tempi di attesa superino i limiti di legge, quindi presentare una richiesta formale alla propria ASL richiedendo che la prestazione sia erogata in intramoenia al costo del solo ticket e, in caso di rifiuto, fare ricorso agli organi competenti.

Diritto all’intramoenia con il ticket

Il diritto all’intramoenia con pagamento del solo ticket è previsto dal Decreto Legislativo 124/1998 e successive modifiche, che disciplina le modalità di erogazione delle prestazioni sanitarie in caso di mancato rispetto dei tempi massimi di attesa.

Questo diritto rappresenta uno strumento importante per tutelare i pazienti di fronte alle lunghe liste d’attesa, ma la sua scarsa applicazione lo rende spesso inefficace. È fondamentale che i cittadini conoscano questa possibilità e che le istituzioni sanitarie siano chiamate a rispettare gli obblighi di legge, garantendo non solo tempi di attesa adeguati ma anche le alternative previste dalla normativa quando questi non vengono rispettati.

La conoscenza e l’applicazione di questo diritto potrebbero rappresentare un passo importante verso un sistema sanitario più equo e accessibile, dove i tempi di attesa non diventino un ostacolo insormontabile per accedere alle cure necessarie.

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