Identificati 12 lavoratori, per lo più di nazionalità indiana: sei erano privi di qualsiasi contratto di lavoro.
Latina – Proseguono le attività dei finanzieri del Comando Provinciale di Latina a contrasto dello sfruttamento della manodopera nel settore agricolo. Dopo i recenti interventi che hanno interessato diverse aziende della provincia, sono stati eseguiti controlli mirati su due imprese agricole operanti nell’area di Terracina e Sabaudia, selezionate grazie ad autonoma attività informativa e specifica analisi di rischio.
In particolare, le Fiamme Gialle della Tenenza di Sabaudia hanno effettuato un accesso ispettivo presso le sedi e le aree di coltivazione delle aziende, acquisendo documentazione contabile ed extracontabile relativa alla gestione societaria, con particolare attenzione ai rapporti di lavoro in essere. Contestualmente, i militari hanno identificato i lavoratori presenti e raccolto direttamente da loro informazioni sulla natura del rapporto, sulle mansioni svolte e sulle condizioni lavorative.
Nel corso dell’attività, oltre a sanzionare amministrativamente i due datori di lavoro, titolari delle rispettive aziende, sono stati identificati 12 lavoratori, per lo più di nazionalità indiana. Tra questi, 6 sono risultati completamente “in nero”, privi cioè di qualsiasi contratto di lavoro.
Sono in corso ulteriori accertamenti per ricostruire le posizioni individuali e verificare l’eventuale presenza di condotte più gravi, come sfruttamento o caporalato.
Questa operazione si inserisce nel più ampio piano di contrasto al “sommerso da lavoro” e alle forme di sfruttamento della manodopera, uno degli obiettivi strategici del Corpo, mirato non solo al recupero di somme sottratte alle risorse pubbliche, ma anche alla tutela dei lavoratori e dei diritti delle fasce più deboli della società.
Il lavoro nero, infatti, oltre a imporre spesso condizioni vessatorie e lesive della salute e della dignità umana, genera danni rilevanti all’intero sistema economico nazionale, sottraendo risorse all’Erario, minando i diritti dei lavoratori e falsando la concorrenza tra imprese, attraverso una riduzione illegale dei costi volta a massimizzare i profitti e ottenere ingiusti vantaggi competitivi.