L’operazione notturna della Guardia di Finanza ha permesso di intercettare 385 panetti di droga in un’area sospetta dello scalo portuale. Il carico proveniva da Paesi d’oltreoceano.
Nuovo, duro colpo al narcotraffico internazionale grazie all’azione della Guardia di Finanza di Reggio Calabria. Nell’ambito di una capillare attività di monitoraggio e controllo dello scalo di Gioia Tauro, i militari del Gruppo di Gioia Tauro hanno sequestrato 417 chilogrammi di cocaina, rinvenuti all’interno di un container sospetto. Il valore di mercato della sostanza stupefacente sequestrata è stimato in circa 67 milioni di euro.
L’operazione nella notte
L’operazione è scattata nella tarda notte, quando i finanzieri hanno individuato un’anomala disposizione di alcuni container: erano collocati in una zona di penombra, vicino a una gru inattiva e in una posizione non funzionale alle normali operazioni di carico e scarico.
Un container, in particolare, presentava evidenti segni di danneggiamento, insospettendo ulteriormente i militari. Dopo l’apertura di tutti i container presenti nell’area, in uno di questi sono state scoperte 16 sacche contenenti complessivamente 385 panetti di cocaina. La droga, immediatamente sottoposta a sequestro probatorio d’iniziativa, era destinata verosimilmente ai canali della criminalità organizzata internazionale.
Traffico internazionale e ruolo delle mafie
La droga sequestrata proviene con ogni probabilità da Paesi dell’America Latina, ed è stata introdotta in Italia grazie a una sofisticata rete logistica gestita da sodalizi criminali attivi nel traffico internazionale di stupefacenti. La Guardia di Finanza conferma che l’area portuale di Gioia Tauro resta uno dei principali snodi strategici in Europa per i traffici della ‘ndrangheta e di altri cartelli criminali.
L’intervento si inserisce in un più ampio dispositivo permanente di controllo dello scalo, considerato strategico nella lotta contro le mafie transnazionali.
La convalida del sequestro
Gli atti dell’operazione sono stati immediatamente trasmessi alla Procura della Repubblica di Palmi, guidata dal Procuratore Capo Emanuele Crescenti, che ha convalidato il sequestro disposto dai militari del Corpo. Le indagini proseguono per individuare i responsabili del traffico e tracciare la rotta del carico illecito.