Retribuzioni irregolari, contratti part-time fittizi, videosorveglianza ossessiva: arresti domiciliari per un imprenditore e indagini su un secondo socio. Per una delle aziende scatta l’amministrazione giudiziaria.
Palermo – Un sistema di sfruttamento sistematico dei lavoratori è stato smascherato dai finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, che hanno eseguito un’ordinanza di arresti domiciliari nei confronti di un noto imprenditore attivo tra le province di Palermo e Trapani, con punti vendita a Carini, Partinico, Alcamo e Castellammare del Golfo.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palermo e condotte dalla Compagnia di Partinico, hanno portato anche al sequestro preventivo, diretto e per equivalente, di circa 100mila euro, ritenuto profitto del reato.
Contratti falsi e paghe da fame: un sistema di abusi
Il provvedimento arriva al termine di un’inchiesta che ha svelato un sistema strutturato di sfruttamento ai danni di decine di lavoratori, costretti a lavorare full time con contratti part-time, ricevendo compensi irrisori rispetto alla mole di lavoro prestata. Le indagini hanno evidenziato anche mancato rispetto di ferie e riposi, spesso non concessi del tutto, in violazione delle norme sul lavoro.
Molti dipendenti, secondo i finanzieri, si trovavano in condizioni economiche così precarie da non poter rifiutare queste condizioni, pur consapevoli della loro illegittimità.
Videosorveglianza come strumento di controllo e umiliazione
Il quadro accusatorio si è aggravato con il riscontro dell’utilizzo abusivo dei sistemi di videosorveglianza, impiegati non per fini di sicurezza ma per controllare a distanza l’operato dei dipendenti, redarguiti in caso di basse vendite o pause troppo lunghe. Un sistema definito dagli inquirenti degradante e intimidatorio.
Coinvolto un secondo imprenditore, amministrazione giudiziaria per una società
Oltre all’arrestato, un secondo imprenditore – formalmente titolare di alcuni degli 11 punti vendita – è stato indagato per concorso nei reati, mentre tre società sono state deferite per responsabilità amministrativa degli enti.
Per una di queste, il Tribunale di Palermo ha disposto la misura dell’amministrazione giudiziaria per un anno, al fine di garantire la continuità aziendale sotto il controllo di un amministratore terzo nominato dal giudice.
Nel corso dell’operazione, le Fiamme Gialle hanno eseguito anche numerose perquisizioni nelle province di Palermo e Trapani, alla ricerca di ulteriori elementi di prova.