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Ok del Senato alla separazione delle carriere dei magistrati: approvato l’articolo 2 del ddl

Via libera al testo che modifica l’articolo 102 della Costituzione. Respinte le proposte delle opposizioni. Passo avanti verso due carriere distinte e due Csm separati.

Roma – Con il voto favorevole dell’Aula del Senato, il disegno di legge costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati compie un importante passo avanti. È stato approvato infatti l’articolo 2 del ddl, che modifica l’articolo 102 della Costituzione, precisando che le norme sulla magistratura “disciplinano altresì le distinte carriere dei magistrati giudicanti e requirenti”.

Il provvedimento, fortemente voluto dalla maggioranza, introduce nella Carta il principio della separazione tra giudici e pubblici ministeri, riformando uno dei cardini dell’attuale ordinamento giudiziario. Tutte le proposte emendative presentate dalle opposizioni sono state respinte.

Due carriere, due Csm distinti

I successivi articoli 3 e 4 del ddl si apprestano a delineare nel dettaglio il nuovo assetto della magistratura, che prevederà due percorsi professionali separati – uno per i magistrati giudicanti e uno per quelli requirenti – e due Consigli Superiori della Magistratura distinti, con funzioni autonome per ciascun ramo.

Secondo i promotori della riforma, l’obiettivo è garantire maggiore imparzialità e terzietà del giudice, evitando che vi siano interferenze tra le due funzioni. Per le opposizioni, invece, si tratta di un’operazione ideologica che mina l’equilibrio tra poteri e rischia di indebolire l’indipendenza della magistratura.

Il disegno di legge, essendo di rango costituzionale, dovrà ora completare l’iter parlamentare con una doppia lettura conforme in entrambe le Camere. In assenza di una maggioranza qualificata, è possibile che si arrivi al referendum confermativo.

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