L’Alta rappresentante Kallas elogia il lavoro dell’ex leader M5S: “Prestazione eccellente”. Il governo Meloni non si oppone alla riconferma fino al 2027.
Bruxelles – L’ex leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio è stato ufficialmente confermato per un secondo mandato come rappresentante speciale dell’Unione Europea nel Golfo Persico. La decisione è stata formalizzata dal Comitato politico e di sicurezza di Bruxelles, su proposta dell’Alta rappresentante UE per gli affari esteri Kaja Kallas.
Un primo mandato giudicato “eccellente”
Kallas ha elogiato pubblicamente il lavoro svolto da Di Maio dal 2023, definendo la sua prestazione “eccellente” e sottolineando il “grande contributo nel far avanzare la cooperazione UE-GCC” tra l’Unione Europea e il Consiglio di cooperazione del Golfo, che riunisce Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Oman e Qatar.
L’ex ministro degli Esteri ha svolto “un ruolo chiave nello sviluppo sia della cooperazione regionale che bilaterale”, spaziando dalle consultazioni politiche ai dialoghi sulla sicurezza, fino al commercio, agli investimenti e all’energia verde. Particolarmente apprezzata è stata la sua presenza determinante per il successo del primo vertice ufficiale UE-Golfo dello scorso ottobre a Bruxelles.
Nessuna opposizione dal governo Meloni
Il governo italiano guidato da Giorgia Meloni non ha opposto resistenza alla riconferma, nonostante la Lega avesse definito “vergognosa” la nomina originaria nel 2023. La decisione di non contraddire Kallas è stata probabilmente valutata come strategicamente opportuna dall’esecutivo di centrodestra. L’Alta rappresentante estone aveva già comunicato le sue intenzioni al governo Meloni il 20 dicembre scorso.

Un secondo mandato fino al 2027
Il nuovo incarico di Di Maio avrà durata biennale, dal 1° marzo 2025 al 28 febbraio 2027. Gli aspetti tecnici più specifici del mandato saranno definiti a breve ma la conferma non lascia più spazio a dubbi.
Questa riconferma rappresenta un ulteriore capitolo nella carriera politica e diplomatica dell’ex pentastellato, che dopo essere stato capo politico del M5S, vicepremier e ministro in diversi dicasteri, ha trovato una nuova dimensione nel ruolo diplomatico internazionale, allontanando sempre più le ipotesi di un suo ritorno sulla scena politica italiana.