Il vicepremier annuncia una serie di incontri a Messina e a Reggio Calabria dopo lo scontro con il Quirinale sulle deroghe ai controlli. PD e AVS: “Una sceneggiata propagandistica”.
Roma – Matteo Salvini rilancia con una mossa mediatica dopo il braccio di ferro con il Quirinale sui controlli antimafia per il Ponte sullo Stretto. Il vicepremier e Ministro delle Infrastrutture ha annunciato un “tour anti-mafia” che lo porterà nei prossimi giorni sia a Messina che a Reggio Calabria “per incontrare le istituzioni e ribadire il massimo impegno per contrastare la criminalità in occasione della più rilevante opera infrastrutturale immaginata in Europa nei prossimi anni”.
Lo scontro con Mattarella
L’iniziativa del leader leghista arriva dopo lo scontro della scorsa settimana con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul decreto Infrastrutture. Gli uffici del Quirinale hanno infatti ottenuto la cancellazione di un articolo che avrebbe assegnato la competenza dei controlli antimafia per il ponte a una struttura centralizzata presso il Viminale, in deroga alle norme ordinarie. Un indebolimento dei controlli che il Capo dello Stato ha voluto eliminare prima di apporre la firma sul decreto.

“Salvini è già al lavoro anche sul Decreto infrastrutture. In fase di conversione c’è massima disponibilità ad accogliere suggerimenti per migliorare i già ottimi passi in avanti su governance dei porti o riforma delle concessioni autostradali”, recita una nota del Ministero delle Infrastrutture, nel tentativo di ricomporre la frattura istituzionale.
Le accuse dell’opposizione
Le opposizioni non si lasciano convincere e attaccano duramente l’iniziativa del leader leghista. “Annuncia un tour antimafia ma da oltre un anno il suo ministero conosceva i nomi dei mafiosi che avevano acquistato terreni in aree vincolate dal progetto”. È la denuncia del deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Angelo Bonelli. “È una sceneggiata propagandistica che insulta l’intelligenza dei cittadini e la memoria di chi ha combattuto davvero la criminalità organizzata”.

Anche la capogruppo del Pd al Senato, Chiara Braga, ha criticato duramente l’iniziativa. “Salvini non ha capito: non deve spiegare a nessuno come si combatte la mafia. Esistono già strutture e procedure che garantiscono controlli e trasparenza, grazie alle leggi vigenti e all’operato di forze di polizia e magistratura”.
La senatrice democratica ha poi accusato il vicepremier di avere “in mente solo deroghe e regole meno restrittive”, promettendo di non consentire “a chi ha dato via libera ai subappalti a cascata e ridotto gli spazi di trasparenza e concorrenza nel codice appalti, di fare colpi di mano nella lotta contro le infiltrazioni delle mafie”.
L’impegno del Viminale
Dal Festival di Trento, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha assicurato massima vigilanza. “Saremo inflessibili, stiamo lavorando affinché siano innalzate barriere assolute contro i rischi di possibili infiltrazioni da parte dei circuiti criminali. Ci stiamo attrezzando per questa opera assolutamente impegnativa e stiamo lavorando per blindarla da interessi criminali”.
Nel frattempo, Salvini ha confermato di essere “già al lavoro anche sul decreto infrastrutture”. Il vicepremier ha fatto sapere che “in fase di conversione c’è massima disponibilità ad accogliere suggerimenti per migliorare i già ottimi passi in avanti su governance dei porti o riforma delle concessioni autostradali con l’obiettivo di tutelare i cittadini e contenere i pedaggi”.