La donna accoltellò a morte il compagno Mattia Caruso nella notte tra il 25 e il 26 settembre 2022 ad Abano Terme: potrebbe essere stata una reazione alle ennesime violenze?
Padova – Colpo di scena nel caso dell’omicidio di Mattia Caruso, il trentenne accoltellato a morte nella notte tra il 25 e il 26 settembre 2022 ad Abano Terme, nel Padovano. La Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza d’Appello che aveva condannato la fidanzata, Valentina Boscaro, a 20 anni di reclusione. Secondo i supremi giudici, non sono state valutate correttamente le provocazioni subite dalla donna, che potrebbero incidere in maniera significativa sulla pena.
Valentina Boscaro e Mattia Caruso, una relazione burrascosa sfociata in tragedia
Valentina Boscaro, 33 anni, è stata già riconosciuta colpevole in due gradi di giudizio dell’omicidio del compagno. Il delitto è avvenuto al termine di una relazione definita da più fonti “burrascosa e segnata da violenze reciproche”. La notte dell’omicidio, la coppia rientrava da una serata in un locale e viaggiava verso casa su un’auto guidata da Caruso. Durante il tragitto, scoppiò l’ennesima lite.
Boscaro ha confessato di aver colpito l’uomo con una sola coltellata al costato, rivelatasi poi letale. Inizialmente si era ipotizzato un incidente stradale. Ma l’autopsia condotta all’ospedale di Padova svelò la presenza di una ferita profonda al cuore, causata da un’arma da taglio.

Il nuovo processo d’Appello: si rivaluteranno le provocazioni
La Corte d’Assise d’Appello di Venezia, a giugno 2024, aveva già ridotto la pena da 24 a 20 anni, riconoscendo le attenuanti generiche come prevalenti rispetto alle aggravanti. Tuttavia, secondo la Cassazione, non è stato preso in considerazione un elemento determinante: le “provocazioni” subite da Boscaro da parte del compagno, documentate nel corso del processo e ritenute potenzialmente idonee a ridurre ulteriormente la pena fino a un terzo.
In pratica, se questa attenuante dovesse essere riconosciuta nel nuovo Appello bis, la condanna della donna potrebbe scendere fino a 13 anni.
Fu una reazione all’ennesima violenza?
Secondo quanto emerso dalle indagini e confermato anche dalle testimonianze, la relazione tra Boscaro e Caruso era segnata da tensioni frequenti e violenze fisiche. La notte dell’omicidio, la donna avrebbe reagito a un’aggressione fisica, sostenendo di essere stata picchiata all’interno dell’auto.
Attualmente Boscaro si trova ai domiciliari, dove sta scontando la pena in attesa dei nuovi sviluppi giudiziari. Il verdetto della Cassazione, che ha accolto il ricorso della difesa, riapre scenari giuridici importanti, rimettendo in discussione il bilanciamento delle circostanze attenuanti e aggravanti.