incidenti incidente

Truffe assicurative con falsi incidenti tra Roma e Caserta: nei guai avvocati, medici e tre Giudici di Pace

Smantellata una presunta associazione per delinquere tra Roma e Caserta. Coinvolti anche intermediari e falsi testimoni: sinistri simulati con pedoni e ciclisti investiti, nessuna pattuglia sul posto.

Caserta – Una vasta operazione condotta congiuntamente dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di Finanza ha colpito una presunta associazione per delinquere specializzata in truffe assicurative, connessa a una lunga serie di falsi incidenti stradali. Trenta i soggetti indagati, tra cui avvocati, medici, falsi testimoni e tre Giudici di Pace in servizio a Santa Maria Capua Vetere.

L’indagine, ancora nella fase preliminare, è coordinata dalle Procure della Repubblica di Roma e Santa Maria Capua Vetere ed è culminata con l’esecuzione di numerosi decreti di perquisizione, disposti nei confronti dei soggetti coinvolti.

Falsi incidenti fotocopia e testimoni reclutati a pagamento

Le indagini — condotte dalla Squadra Mobile di Caserta e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Caserta — hanno permesso di smascherare uno schema ripetitivo di falsi sinistri, formalmente distinti ma caratterizzati da dinamiche sovrapponibili: ricorrente, ad esempio, il presunto investimento di pedoni su strisce pedonali o ciclisti (anche su tandem), sempre in assenza di forze dell’ordine sul luogo del sinistro.

Secondo gli inquirenti, la rete criminale faceva affidamento su intermediari incaricati di reclutare persone disposte a inscenare l’incidente e presentare la relativa denuncia, in cambio di compensi che andavano dai 100 ai 150 euro per ogni fase dell’iter, fino a 500 euro alla chiusura della pratica.

Il ruolo chiave di avvocati, medici e giudici nelle truffe assicurative

Elemento centrale del sistema erano alcuni avvocati, che gestivano l’intero iter legale dei falsi sinistri, mantenendo contatti con medici (compresi quelli designati come consulenti tecnici d’ufficio dai Giudici di Pace) e legali delle compagnie assicurative. L’obiettivo era ottenere risarcimenti per danni fisici e morali mai subiti.

Le indagini hanno evidenziato anche il coinvolgimento di tre Giudici di Pace, accusati di aver emesso sentenze compiacenti in cambio di denaro, sempre a favore degli avvocati coinvolti, accogliendo richieste di risarcimento basate su incidenti fittizi.

Una parte del fascicolo d’indagine è stata stralciata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e inviata per competenza alla Procura di Roma, a causa del coinvolgimento di magistrati.

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