Maxi operazione “URA”: 52 arresti tra Italia e Albania per narcotraffico [VIDEO]

Arresti e sequestri per milioni di euro in Puglia e nei Balcani. Al centro dell’inchiesta le rotte della droga gestite dalle organizzazioni criminali albanesi. Coordinamento internazionale con Eurojust e Interpol.

Bari – È scattata all’alba l’Operazione URA, un’articolata indagine internazionale che ha portato a 52 misure cautelari eseguite tra Albania, Italia e Belgio nei confronti di soggetti ritenuti coinvolti in un vasto traffico internazionale di droga, riciclaggio e abuso d’ufficio. L’operazione è frutto della collaborazione tra la Direzione Investigativa Antimafia (DIA) di Bari e le autorità albanesi, con il supporto di Interpol, Eurojust, l’Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza a Tirana e la Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo.

I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal GIP del Tribunale di Bari e dal Tribunale Speciale Anticorruzione e Criminalità Organizzata di Tirana. I soggetti colpiti – 12 italiani e 40 albanesi – sono accusati, a vario titolo, di appartenere a tre associazioni criminali transnazionali che, dal 2016, avrebbero gestito l’importazione e la distribuzione di eroina e cocaina tra i Balcani, il Sud America, il Nord Europa e l’Italia.

Il video dell’operazione

I dettagli dell’inchiesta: 255 kg di droga e 4,5 milioni in contanti

Le indagini – avviate nel 2021 e concluse nel 2022 – hanno permesso di documentare l’importazione in Puglia di oltre 255 chili di eroina e cocaina pura. Numerosi i sequestri in Italia e all’estero:

  • 2 tonnellate di cocaina al porto di Rotterdam
  • 932 kg di cocaina a Gioia Tauro
  • 400 kg di hashish a Noicattaro (Bari)
  • Oltre 30 kg di eroina a Bari e provincia

È stato inoltre ricostruito un flusso continuo di denaro contante dalla Puglia all’Albania, effettuato tramite autisti di autobus di linea internazionale. Un totale di circa 4,5 milioni di euro, usati per pagare le partite di droga. In senso inverso, gli investigatori hanno documentato il trasferimento di 500mila dollari dall’Albania al Sud America per l’acquisto di 500 kg di cocaina da Guayaquil (Ecuador).

Sequestrati beni per milioni di euro in Italia e Albania

Oltre agli arresti, sono stati disposti sequestri patrimoniali per un valore complessivo di diversi milioni di euro. In Italia sono stati confiscati: 9 appartamenti, 4 società, 7 conti correnti e 3 auto di lusso. In Albania, i sequestri hanno riguardato invece 2 società di costruzioni, 4 ristoranti di lusso, un’agenzia immobiliare e una rete televisiva.

La svolta grazie alle chat criptate SKYECC

Elemento chiave dell’indagine è stata l’acquisizione e l’analisi delle chat criptate SKYECC, ottenute con Ordini Europei d’Indagine dal Tribunale di Parigi. I messaggi, una volta decodificati dalla DIA e condivisi con le autorità albanesi, sono stati incrociati con le altre prove: intercettazioni, pedinamenti, video e testimonianze di tre collaboratori di giustizia considerati attendibili.

Le “holding criminali” tra Durazzo e Bari

Secondo il GIP Francesco Vittorio Rinaldi, le prove raccolte delineano una vera e propria holding del narcotraffico, con base in Durazzo e ramificazioni operative a Bari, capace di rifornire organizzazioni mafiose in Puglia, Brindisi e Lecce. Tra gli arrestati figurano i vertici di una potente famiglia criminale di Durazzo, un comandante di polizia, un avvocato e sei autisti di autobus.

Un progetto investigativo internazionale

L’operazione URA rientra in un più ampio progetto di cooperazione giudiziaria italo-albanese, che ha già portato in passato ad operazioni come “Shefi”, “Kulmi” e “Shpirti”, con l’arresto di oltre 100 persone e il sequestro di sei tonnellate di droga.

Questa inchiesta conferma ancora una volta la centralità della Puglia e dei Balcani nei traffici internazionali di stupefacenti. Così come la crescente sofisticazione dei mezzi tecnici usati dalle organizzazioni criminali, che sempre più agiscono come vere multinazionali del crimine.

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