18 maggio 1944: 80 anni fa la battaglia di Montecassino tra le rovine dell’abbazia [VIDEO]

Dopo mesi di scontri, l’antichissima abbazia fondata da san Benedetto ridotta a un cumulo di macerie dagli Alleati diventa simbolo della tragedia della guerra.

Il 18 maggio 1944, dopo quattro durissimi mesi di combattimenti, si concluse la battaglia di Montecassino, uno degli scontri più cruenti della Seconda guerra mondiale sul fronte italiano. Quel giorno, i soldati del II Corpo d’armata polacco issarono la bandiera sulla vetta del monte, sancendo la definitiva conquista dell’abbazia e ponendo fine alla resistenza tedesca sulla Linea Gustav.

La battaglia di Montecassino, combattuta tra gennaio e maggio del 1944, fu un punto cruciale per l’avanzata alleata verso Roma. Le truppe tedesche avevano fortificato la zona trasformandola in un baluardo strategico quasi inespugnabile. Le forze alleate — britannici, americani, francesi, indiani, neozelandesi, marocchini e polacchi — lanciarono quattro offensive per rompere le difese, affrontando una durissima resistenza e subendo enormi perdite.

Il bombardamento nelle immagini dell’Archivio Luce Cinecittà

Simbolo della battaglia fu la distruzione dell’antichissima Abbazia di Montecassino, fondata da San Benedetto nel VI secolo. Il 15 febbraio 1944, temendo che fosse usata come postazione tedesca, gli Alleati bombardarono l’edificio con oltre 1400 tonnellate di esplosivo. In realtà, all’interno dell’abbazia non erano presenti truppe nemiche, ma la distruzione fu tale da ridurla a un cumulo di macerie, scioccando l’opinione pubblica mondiale.

La conquista di Montecassino permise agli Alleati di sfondare la Linea Gustav e aprire la strada verso Roma, che sarà liberata il 4 giugno 1944. Tuttavia, il prezzo pagato fu altissimo: oltre 55.000 soldati alleati caddero nella battaglia. L’abbazia, ricostruita fedelmente nel dopoguerra, oggi è simbolo di rinascita e memoria, monito eterno contro l’insensatezza della guerra.

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