Tanti auguri a tutte le mamme, per una festa che va oltre le consuetudini e le ricorrenze

Un giorno di raccoglimento, gratitudine e memoria. Quello in cui ogni figlio – a qualsiasi età – torna bambino nel pensiero e nel cuore.

Roma – C’è un giorno, tra i tanti segnati sul calendario, che ha un significato che va oltre le ricorrenze e le consuetudini. È la Festa della Mamma. Non una celebrazione fatta di frasi preconfezionate, né una semplice occasione commerciale. È piuttosto un momento di raccoglimento, di gratitudine, di memoria. È il giorno in cui ogni figlio – a qualsiasi età – torna bambino nel pensiero e nel cuore, ripercorrendo quel filo invisibile che lo lega, per sempre, alla donna che lo ha messo al mondo, che lo ha cresciuto, che lo ha amato nel modo più incondizionato e autentico possibile.

La mamma è la prima voce che abbiamo sentito. È il primo battito che abbiamo percepito, il primo profumo che abbiamo imparato a riconoscere. È rifugio, sostegno, certezza. Anche quando la vita cambia, anche quando la distanza cresce, anche quando – e forse soprattutto quando – non c’è più. Una madre resta dentro, come un respiro profondo che ci accompagna ogni giorno.

Questa giornata diventa allora anche un’occasione per ricordare tutte le mamme che non ci sono più, ma che continuano a vivere nei gesti che abbiamo imparato da loro, nei consigli che tornano alla mente nei momenti difficili, negli abbracci che non possiamo più sentire, ma che restano scolpiti nel cuore.

Totò, principe della risata e dell’anima napoletana, ha saputo come pochi raccontare l’amore per la propria madre. Lo ha fatto con una poesia struggente, semplice e vera, che ancora oggi riesce a commuovere per la delicatezza con cui descrive quel legame indissolubile:

Tengo na ‘nnammurata
ca è tutt’ ‘a vita mia.
Mo tene sittant’anne, povera mamma mia!
Cu chella faccia ‘e cera,
sotto ‘e capille janche,
me pare na sant’Anna
cu ll’uocchie triste e stanche.
Me legge dint’ ‘o penziero,
me guarda e m’anduvina
si tengo nu dulore
si tengo quacche spina…”

In questi versi c’è tutto: l’amore, il rispetto, la tenerezza, la consapevolezza del tempo che passa, ma anche la forza straordinaria di una presenza che resta, che protegge, che comprende. La madre di Totò è come la madre di ognuno di noi: una figura che si fa santa non per miracoli, ma per i sacrifici silenziosi, per le rinunce, per quella capacità di intuire i dolori nascosti dietro i sorrisi.

Oggi, in un tempo che spesso ci trascina via con la sua frenesia, vale la pena fermarsi. Fermarsi per guardare una vecchia foto, per rileggere un messaggio, per posare una mano su un oggetto che profuma di casa e di passato. Fermarsi per dire grazie. Anche solo con il pensiero.

Perché l’amore di una madre – e per una madre – non conosce fine. Non ha confini. È una radice profonda che ci tiene saldi anche nelle tempeste più dure. È una luce che continua a brillare, anche quando tutto sembra buio.

A tutte le mamme, ovunque siano. A quelle che ci aspettano la sera con la cena pronta. A quelle che non ci sono più ma continuano a parlarci nei sogni. A quelle che hanno dato tutto, anche senza ricevere nulla in cambio. A loro, oggi e sempre, il nostro pensiero più sincero e il nostro amore più profondo.

Buona Festa della Mamma.

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