A Bari detenuti e volontari hanno ripulito il parco Princigalli a Mungivacca. L’iniziativa si è svolta anche in altre 13 città.
Bari – Curare le persone partendo dall’ambiente non è solo possibile: è doveroso. È questo il messaggio forte lanciato dal clean up organizzato dall’associazione Plastic Free in collaborazione con Seconda Chance, che ha visto la partecipazione straordinaria di detenuti del carcere di Bari, autorizzati a uscire grazie a un permesso speciale.
L’iniziativa, che si è svolta nel giardino Giacomo Princigalli del quartiere Mungivacca, ha riunito volontari, educatori, rappresentanti istituzionali e cittadini comuni con l’obiettivo di ripulire e valorizzare un’area verde che dal 22 al 25 maggio ospiterà la Festa dei Popoli, evento simbolo dell’inclusione e del dialogo tra culture.
A prendere parte alla giornata, racconta Repubblica, anche l’assessora comunale all’Ambiente Elda Perlino, i rappresentanti di Plastic Free Puglia, e i membri di Seconda Chance, associazione impegnata da anni nel reinserimento socio-lavorativo dei detenuti.
«Non si tratta solo di uscire per qualche ora a pulire, ma di condividere un’esperienza di comunità vera – ha dichiarato Flavia Filippi, presidente di Seconda Chance –. Si lavora, si pranza insieme, spesso con le famiglie, e si vive un momento di libertà e umanità».
L’iniziativa ha coinvolto oggi ben 13 città italiane e ha dimostrato, ancora una volta, quanto l’associazionismo inclusivo possa fare la differenza. «Le giornate di raccolta ambientale sono momenti di sensibilizzazione ma anche di riscatto, perché per cambiare il mondo serve il contributo di tutti, nessuno escluso», ha sottolineato Lorenzo Zitignani, direttore generale di Plastic Free.
Bari, che proprio quest’anno ha ottenuto il riconoscimento di Comune Plastic Free, continua a distinguersi per l’impegno civico e ambientale. «Sensibilizzare la cittadinanza sulla cura del territorio è il nostro obiettivo – ha spiegato Silvana Mitolo, referente locale di Plastic Free a Repubblica –. È un’eredità morale che ci richiama anche al messaggio di papa Francesco sulla custodia del creato».