Caso Prestipino, l’inchiesta per rivelazione di segreto presto passerà alla Procura di Roma

A Caltanissetta i primi atti, ma la competenza sui magistrati della Dna è della Capitale. Dubbi sulle intercettazioni alla base del fascicolo.

Caltanissetta – L’indagine per rivelazione di segreto d’ufficio a carico di Michele Prestipino, attuale procuratore aggiunto alla Direzione nazionale antimafia ed ex capo della Procura di Roma, verrà trasmessa alla Procura della Capitale. Lo hanno deciso i magistrati di Caltanissetta, che nei giorni scorsi avevano aperto un fascicolo avviando i primi accertamenti, ma che da subito sarebbero stati consapevoli dell’incompetenza territoriale sull’inchiesta.

Al centro dell’indagine c’è una conversazione intercettata tra Prestipino, Gianni De Gennaro – ex capo della Polizia e ora presidente di Eurolink, la società incaricata della progettazione del ponte sullo Stretto di Messina – e Francesco Gratteri, consulente per la sicurezza della stessa Eurolink. È proprio da questa intercettazione che sarebbe emersa una ipotetica fuga di notizie coperte da segreto.

Ieri Prestipino, ascoltato a Caltanissetta, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il suo legale, l’avvocato Placanica, ha evidenziato più volte dubbi sulla competenza territoriale della Procura nissena, facendo leva su una giurisprudenza consolidata che assegna alla Procura di Roma le inchieste sui magistrati della Dna. In passato, per i magistrati romani, le indagini erano di competenza della Procura di Perugia, ma l’appartenenza alla Direzione nazionale antimafia complica oggi l’individuazione della sede corretta.

L’avvocato difensore ha sollevato perplessità anche sulla legittimità e l’utilizzabilità delle intercettazioni, da cui l’intera indagine ha preso avvio. A quanto si apprende, le comunicazioni sarebbero state raccolte nel corso di un’altra inchiesta, ma non è chiaro se sia stato rispettato il perimetro normativo previsto per i magistrati in servizio.

Con la trasmissione del fascicolo a Roma, sarà ora la Procura capitolina a dover valutare la sussistenza di indizi e decidere se proseguire con l’indagine o archiviare. Michele Prestipino, figura di spicco della magistratura antimafia italiana, è stato per anni impegnato sul fronte della lotta alla mafia e alla ’ndrangheta, ricoprendo ruoli chiave in diverse procure, da Reggio Calabria a Roma.

L’inchiesta promette di suscitare nuove tensioni nel delicato equilibrio tra magistratura, potere esecutivo e imprese pubbliche, specie alla luce della posizione strategica di Eurolink nel progetto del ponte sullo Stretto, una delle opere più discusse e controverse degli ultimi decenni.

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