Benedetto Ceraulo

È morto Benedetto Ceraulo, killer di Maurizio Gucci: si era sparato dopo aver ferito il figlio

Nel 1995 uccise Maurizio Gucci, pochi giorni fa ha sparato al figlio Gaetano al culmine di una lite. Il giovane non è mai stato in pericolo di vita.

Pisa – È morto all’ospedale di Pisa Benedetto Ceraulo, 63 anni, l’uomo condannato per l’omicidio di Maurizio Gucci avvenuto nel 1995. Lunedì 22 aprile aveva sparato due colpi di pistola al volto del figlio Gaetano, 37 anni, al culmine di una lite scoppiata per motivi apparentemente futili nel giardino della casa dove Ceraulo viveva.

Subito dopo il gesto, l’ex killer si era sparato alla testa con la stessa arma, una pistola di piccolo calibro. Trasportato in condizioni critiche all’ospedale di Pisa, è deceduto nelle scorse ore. Il figlio, ferito ma non in pericolo di vita, aveva commentato sui social: “Ti perdono per il male che mi hai fatto ma non per il male che hai inflitto a te stesso.”

Ceraulo era noto alle cronache per essere l’esecutore materiale dell’omicidio di Maurizio Gucci, l’erede della celebre maison di moda, ucciso a Milano su mandato dell’ex moglie Patrizia Reggiani. Arrestato e condannato all’ergastolo in primo grado nel 1998, la sua pena era stata poi ridotta in appello a 28 anni, 11 mesi e 20 giorni. Aveva scontato la gran parte della detenzione nel carcere dell’isola della Gorgona, da cui era uscito negli ultimi anni grazie alla buona condotta.

Dopo la scarcerazione si era stabilito in Toscana, prima ad Acciaiolo (Fauglia) e poi a Santa Maria a Monte. Proprio lì si è consumato il tragico epilogo. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, la lite con il figlio sarebbe scoppiata a causa di un graffio sull’auto, giudicato da Ceraulo come una mancanza di rispetto. Un dettaglio che avrebbe scatenato una reazione spropositata, culminata nel gesto estremo.

Gaetano, residente a Milano, si era recato a Santa Maria a Monte per trascorrere le festività pasquali col padre. Nulla lasciava presagire il dramma. Dopo l’aggressione, è stato lui stesso a lanciare l’allarme, consentendo l’arrivo tempestivo dei soccorsi. Trasportato in ospedale, è stato operato ma non ha mai perso conoscenza.

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