Pioggia di insulti a Liliana Segre dopo il 25 aprile a Pesaro, La Russa: “Vergognoso”

La senatrice a vita presa di mira sui social dopo aver cantato “Bella ciao” durante le celebrazioni della Liberazione. Unanime la condanna. Il figlio: “Valutiamo nuove querele”.

Pesaro – Dopo aver partecipato alle celebrazioni per l’ottantesimo Anniversario della Liberazione a Pesaro, Liliana Segre è stata vittima di una raffica di insulti sui social. Sui profili del Comune e del sindaco Andrea Biancani sono apparsi commenti gravissimi, tra cui “la più nazista di tutte” e “il popolo italiano non ti vuole”.

La senatrice a vita, sopravvissuta alla Shoah e cittadina onoraria di Pesaro, aveva preso parte alle cerimonie ufficiali, rivolgendosi ai giovani con un appello a “coltivare la memoria e difendere i valori della Costituzione”.

Il sindaco Biancani ha denunciato la gravità degli insulti: “Sono parole che andrebbero perseguite dalla giustizia. Pesaro è con lei e benissimo abbiamo fatto a conferirle la cittadinanza onoraria”.

Anche dal mondo politico è arrivata una ferma condanna. Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha espresso “solidarietà personale e del Senato” alla senatrice, “vittima di vergognosi insulti sulla pagina social del comune di Pesaro”, mentre la segretaria del Pd Elly Schlein ha definito Segre “faro ed esempio contro l’odio e l’indifferenza”.

Dello stesso tenore gli interventi di Lucio Malan (FdI) e Carlo Calenda (Azione), che hanno sottolineato la necessità di perseguire i responsabili e hanno ribadito gratitudine per il ruolo fondamentale di Liliana Segre nella memoria civile italiana.

Il figlio della senatrice Luciano Belli Paci ha annunciato che agirà legalmente contro gli haters: “Come sempre, valuteremo con il nostro avvocato i commenti. Faremo una analisi e quereleremo gli autori dei messaggi peggiori”.

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